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Manovra: Berlusconi Bossi Tremonti, chi ha vinto?

Manovra 2011, Berlusconi, Bossi e Tremonti, vertice ad Arcore

Manovra economica finanziaria 2011, oggi l’atteso vertice ad Arcore: Berlusconi, Bossi e Tremonti seduti finalmente intorno lo stesso tavolo. Ci sarà l’accordo? In questo agosto caldissimo (e non solo per le temperature africane), i principali attori politici italiani si fronteggiano per dar vita ad una manovra di ampio respiro capace di dare risposte concrete ai mercati finanziari e alle istituzioni europee interessate.

Nella villa di Arcore, dopo estenuanti trattative, Berlusconi, Bossi e Tremonti cercheranno di trovare un accordo davvero importante per il Paese. Comunque vada, a quanto pare, si tratterà di una manovra iniqua da lacrime e sangue per gli italiani. Chi pagherà gli errori della classe politica? I ceti medi, i ricchi o i cittadini in condizioni disagiate? Bossi e la Lega Nord hanno puntato tutto sulla difesa estrema alle pensioni. Le pensioni non si toccano, ha detto più volte Bossi lanciando un monito a Tremonti e Berlusconi. Grazie alla mediazione del neo segretario del Pdl Angelino Alfano, le pensioni non si toccheranno.

Nella manovra economica finanziaria 2011, non ci sarà il tanto contestato contributo di solidarietà per i redditi alti. Berlusconi ci ha ripensato: tale contributo poteva, infatti, compromettere il rapporto con la sua “base elettorale”. E cosi’ niente tasse ai ricchi ma stangata alle famiglie e alle imprese. Nulla di nuovo, quindi, il solito “pasticcio” all’italiana. La Padania elogia il leader Bossi e la sua battaglia per le pensioni. Il Giornale del Cavaliere attacca Tremonti e difende il Premier. Ma fra Berlusconi, il Senatur e Tremonti, sembra abbia vinto la corsa alle prossime competizioni elettorali. Tutti perdenti, probabilmente, attori politici in continua discesa.

La manovra si abbatterà sugli italiani. Saranno loro a pagare per gli errori della classe politica. Saranno loro a sanare il Paese, dopo che il Governo ha, per molto tempo, nascosto la crisi del Paese. Povera Italia!