Tutta la verità su FOXCONN, la fabbrica di IPAD e dei “suicidi”
A pochi giorni dalla morte di Steve Jobs, il “visionario di Cupertino”, l’uomo che con le sue idee, ha rivoluzionato il mondo Hi Tech, torna alla ribalta un tema importante ovvero quello dei lavoratori. Dietro ad ogni nuovo strumento tecnologico come può essere un iPad o ancora un iPhone, non c’è solo l’ideatore o il produttore ma anche e soprattutto l’operaio che esegue il lavoro manuale. Strano a dirsi ma è la pura verità : la parte più importante è quella fatta dagli operai. Silenziosi, sconosciuti, precari, affaticati, la parte più debole sostanzialmente parlando, che la maggior parte delle volte, si ritrova a dover pagare colpe, che non sono sue.
Come quei 13 operai del grande colosso industriale Foxconn, morti suicidi nel 2010. Foxconn è una azienda multinazionale, produttrice di componenti elettrici ed elettronici e quindi lavora anche per Apple, HP, Sony, Motorola, Nokia. Cinquantuno centesimi all’ora, tanto è costata la vita agli operati morti suicidi, 51 centesimi è quanto vale, la vita degli operai di Foxconn. Ma qual’è la verità? E’ davvero possibile che una multinazionale come Foxconn, si permette “il lusso” di pagare solo 51 centesimi l’ora, 130 dollari al mese per 240 ore di lavoro? Si, se è il prezzo da pagare per la globalizzazione; E’ questo il prezzo, se si vuole l’ultimo gioiellino tecnologico a soli 500 dollari.
A nulla servono i patti di non-suicidio, perché il denaro è sempre padrone. E poi i 13 operai morti sono solo un lontano ricordo, soprattutto quando si ha tra le mani l’ultimo iPhone costato solo 500 euro.