Bruno Vespa contestato e insultato a Roma

Bruno Vespa, in compagnia della moglie, è stato violentemente contestato e insultato a Roma, nei pressi del teatro Valle, da una trentina di persone che gli urlavano “venduto, la Rai è un servizio pubblico”.
Bruno Vespa che stava passeggiando con la moglie nei pressi del teatro, è stato apostrofato e contestato da alcuni spettatori che erano in fila in attesa di assistere allo spettacolo serale.
Il noto giornalista, che è stato insultato alle spalle, si è fermato ed è tornato sui suoi passi chiedendo spiegazioni e dicendosi pronto ad un franco chiarimento, cosa che è stata di fatto impossibile, visto che gli insulti e le urla sono continuate per una quindicina di minuti, senza che le stesso Vespa potesse proferire parola.
Strano modo di contestare una persona. Se gli si addebitano dei comportamenti o azioni ritenute errate, bisogna anche dargli il modo di chiarire eventuali equivoci. Ma il clima che attualmente si è di fatto instaurato in questo Paese, non è certo adatto a chiarimenti. Avere delle opinioni diverse è certamente lecito, ma questo non significa che chi la pensa diversamente o chi ha una visione diversa delle cose debba essere considerato una persona da contestare ed offendere, qualunque siano le sue idee o convinzioni.
Lo stesso Vespa precisa a proposito dell’epiteto di venduto a Berlusconi che “io non gli devo niente, anzi semmai è probabilmente il contrario visto la discreta paghetta che gli faccio guadagnare con la Mondadori ogni anno con i miei libri”.
Vespa si è poi dovuto allontanare perché in ritardo ad un appuntamento con degli ospiti che lo attendevano in un ristorante della zona ma la moglie del giornalista si è fermata ancora una ventina di minuti affrontando gli occupanti del teatro Valle e alla fine, quando quasi tutti si erano allontanati, ai restanti ha dato il suo biglietto da visita del ministero della Giustizia invitando le persone a chiamarla per un franco dibattito.