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Gina Lollobrigida a Barbara D’Urso: “Il matrimonio con Javier? Tutto falso”

Gina Lollobrigida è stata la super ospite della puntata di ieri di Domenica Live, programma tv di Canale 5 condotto da Barbara D’Urso. La grande, celebre, popolare e amatissima diva del cinema italiano ha parlato del finto matrimonio con Javier e ha ripercorso le tappe della loro amicizia. Una delle più importanti sex symbol a livello internazionale degli anni Cinquanta e Sessanta ha spiegato in diretta tv di avere molta fiducia nella magistratura.

Gina Lollobrigida con Barbara D'Urso - Foto: Instagram
Gina Lollobrigida con Barbara D’Urso – Foto: Instagram

“Nella vita succedono di tutti i colori – ha confessato una delle più grandi attrici italiane di tutti i tempi -, ma era difficile anche fare una sceneggiatura su questa storia. Ho conosciuto questo ragazzo, Javier, circa nel 2000 a Montecarlo, ci siamo un po’ frequentati e nel 2006 mi ha chiesto di sposarlo. Ho accettato, ero con amici a New York e ho capito che era una cosa totalmente sbagliata per me. Ho telefonato a Barcellona e gli ho detto: Mi spiace, ma non ti sposerò, è una cosa totalmente sbagliata per me”.

Che cosa è successo dopo quella telefonata del 2006? “Non ha avuto una reazione cattiva. Pensavo avesse capito e accettato – ha raccontato la celebre star del cinema italiano – La mattina dopo mi telefona in America l’Ansa che sapeva già che il matrimonio era stato cancellato e che era stata una scelta di lui. Poi, la mia ex avvocatessa che avevo a Roma ha cercato in tutti i modi di convincermi a fare la pace perché Rigau era una persona perbene. Lui piangeva, era disperato… Nel 2009 l’ho invitato, gentilmente, alla mostra che stavo facendo a Roma. Abbiamo parlato privatamente, mi ha regalato un collier con uno smeraldo e continuava col ritornello: Ti voglio sposare. Oltre allo smeraldo mi diceva che aveva un palazzo a Barcellona con un valore altissimo… per me, se lo sposavo. Gli ho detto: Levatelo dalla testa, io non sono da comprare, o accetti la mia amicizia o niente. E’ continuata un’amicizia molto superficiale. Nel 2010 mi invita a Barcellona perché c’era un museo che voleva fare una mostra con le mie sculture. Non si era parlato affatto della mostra ma il Rigau mi aveva detto, negli ultimi giorni, che il direttore era morto. Lì mi voleva a Barcellona perché aveva già un programma per fare questa truffa”.

Ha attaccato Javier dichiarando di non aver firmato mai nessuna procura: “E’ tutto falso, è un esperto di queste false procure e documenti. Ha cominciato a 16 anni, vive di questo. Adesso, con questa mia causa, finirà di mentire e mettere in imbarazzo la gente. Avevamo una causa insieme che dovevamo fare contro il suo ex avvocato. Non ha portato l’originale, abbiamo dovuto chiamare il notaio che non c’era… Quello che io ho firmato era una ratifica falsa, ha mentito e c’era il numero della pratica, lì non si scappa. Questa causa era il matrimonio. L’ho scoperto nel 2013, ho visto dei ritagli di stampa, su Internet, dove c’è il profilo di questo signore, 84 pagine di truffe che ha fatto e ci sono anche io!”. Per poi concludere: “Non abbiamo una prova, abbiamo mille prove. Quando ho letto queste 84 pagine su Internet, c’è tutta la sua storia, ci sono tutte le truffe che ha fatto. Quando l’ho saputo, nel 2013, sono andato immediatamente dai carabinieri per denunciarlo, non ho esitato un momento. Il mio manager ha trovato tutte le prove in Spagna: Javier è finito, non continuerà a fare questo mestiere, rovinando così tante persone. Ha provato a chiamarmi quando già lo avevo denunciato, non si può parlare con un essere abietto come lui”.