Niccolò Bettarini in ospedale, il gip di Milano: “L’amico l’ha salvato dalla morte”

Niccolò con Simona Ventura e Stefano Bettarini - Foto: Instagram
Niccolò Bettarini è ricoverato in ospedale dopo la violenta e terribile aggressione di domenica mattina intorno alle ore 5 all’esterno della discoteca milanese Old Fashion. Per il gip di Milano, l’amico l’ha salvato dalla morte. Restano in carcere con l’accusa di tentato omicidio: Davide Caddeo, 29 anni, con precedenti, Alessandro Ferzoco, barista 24enne ultra dell’Inter sottoposto a Daspo fino al 2019, Albano Jakej, 23 anni, e Andi Arapi, 29 anni, irregolare.

Niccolò Bettarini aggredito: parla il gip di Milano
Niccolò Bettarini è stato ferito con un punteruolo al tronco, all’addome e a una mano nei pressi di un chiosco notturno di panini e bibite. Dopo la violenta aggressione scatenata per motivi futili, Niccolò è stato soccorso in viale Alemagna e portato in codice rosso al Niguarda, dov’è stato operato. Fortunatamente non è in pericolo di vita. Il gip di Milano Stefania Pepe nell’ordinanza di custodia in carcere per i quattro accusati di tentato omicidio ha scritto che Niccolò è riuscito a salvarsi per “l’intervento di alcuni degli amici” e di uno in particolare e per questo non è morto a causa della “brutale aggressione”.
Il gip di Milano ha sottolineato che i quattro fermati hanno tentato di ucciderlo perché si erano “certamente” prefigurati che “gli atti posti in essere”, ossia il pestaggio e soprattutto le coltellate, “avrebbero comunque potuto produrre conseguenze mortali“, anche in considerazione della “loro superiorità numerica e della violenza della loro azione”. Il giudice parla, infatti, di “dolo alternativo”, ossia del fatto che i fermati avevano previsto la possibilità che il giovane sarebbe potuto morire.
Niccoò Bettarini: le sue prime dichiarazioni dopo l’aggressione
Il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini ha spiegato a Tgcom24 che ad iniziare la rissa sarebbe stato uno dei quattro ragazzi arrestati, il 23enne, Albano Jakej: “Mi ha dato alcuni buffetti sulla faccia cercando di provocarmi, io ho provato a respingerlo, ma mi sono trovato in mezzo a più di dieci persone e non ho capito più nulla”. Aggredito dal branco il ragazzo è crollato a terra ed è stato difeso dalla fidanzata Zoe Esposito: “Sono caduto a terra e quando Zoe è venuta a soccorrermi le è arrivato un calcio in faccia. Subito dopo sono scappati tutti”.
Anche lei ha dichiarato agli inquirenti: “Ho visto che diversi ragazzi sono saltati addosso a Niccolò. Non sono riuscita a distinguere più nulla… era caduto per terra, ho provato ad aiutarlo e ho notato che già da lì perdeva sangue. Mentre cercavo di riparargli la testa dai colpi, sono arrivati anche a me alcuni calci e pugni, uno in faccia”.