Nacho Vidal stanco dei pettegolezzi fa il test dell’HIV in diretta su YouTube: “Non ho l’AIDS, ma la sindrome di Reiter”

Nacho Vidal mostra i risultati del test dell'HIV - Foto: Screenshot da video
Nacho Vidal stanco dei pettegolezzi sul suo stato di salute ha voluto eseguire il test dell’HIV in diretta sul suo neo canale YouTube, per smentire categoricamente e una volta per tutte le voci relative a un presunto contagio, mostrando ai suoi fan il risultato negativo. Il celebre ex attore spagnolo a luci rosse ha spiegato ai suoi fan come si era diffusa questa falsa indiscrezione sui media, che aveva tormentato la sua esistenza.

Nacho Vidal: “Non ho l’HIV”
Nacho Vidal era finito al centro della cronaca europea e non solo diversi mesi fa dopo che sui media spagnoli si era diffusa l’indiscrezione sul presunto contagio dell’HIV. Un rumor shock che sarebbe stato diffuso da un addetto del settore e che aveva fatto rapidamente il giro del mondo e del web. Prima la madre e poi lo stesso famoso e popolare attore spagnolo avevano smentito categoricamente e seccamente questo pettegolezzo, bollandolo come fake news. Ora il celebre divo a luci rosse ha spiegato di aver chiuso con la sua carriera di attore di film per adulti non per l’HIV, ma per colpa della sindrome di Reiter. Quando si sottopose oltre sette mesi fa al test, il risultato fu falsato da questa sindrome che comprende artrite, uretrite e congiuntivite.
L’ex collega di Rocco Siffredi ha raccontato tutto ciò che è successo in questi terribili e ultimi sette mesi: “È un lavoro in cui giochi la vita ogni volta che giri una scena con una persona sul set. Noi ci sottoponiamo ogni 15 giorni al test. Sette mesi fa ho fatto il test corretto, ho lavorato con sette ragazze. Ma ho dovuto fare un altro perché stavo andando a registrare in Colombia e volevo fare un nuovo test. La mia sorpresa è stata che l’ultimo giorno, quando finisco la scena con l’ultima ragazza, mi chiamano dal mio ufficio e mi dicono: Nacho, abbiamo ricevuto il test che hai fatto l’altro giorno, ma c’è una cosa che non è giusta, che tu sei positivo all’HIV”.
L’amico ed ex collega del celebre divo a luci rosse Rocco Siffredi diede l’ordine al suo segretario di inviare un messaggio a tutte le ragazze con cui aveva filmato e avuto contatti: “Nacho è stato positivo all’HIV, per favore smetti di lavorare, fai il test, entra in quarantena, finché non sai di stare bene”. Sebbene potesse essere un falso test positivo, tutti pensavano che Nacho Vidal avesse l’AIDS, anche suo figlio: “Mi ha lasciato un messaggio che piangeva dicendo: Papà, non voglio che tu muoia”.
In questi ultimi mesi ha ricevuto tantissimi messaggi di odio e minacce dagli hater mediante i social network. “Io sono molto forte, ma ci sono persone in questo settore che hanno subìto queste molestie e si sono suicidate. E se non fossi forte, avrei potuto suicidarmi”, ha dichiarato Nacho.
Ignacio Jordá González, che ha recitato in oltre 600 film per adulti e diretto 140 film, ha poi acquistato il test dal vivo, che secondo lui ha un’affidabilità del 99%. Ha rispettato alla lettera tutte le istruzioni e ha registrato tutto nel seguente video.
Nacho Vidal ha mostrato nei fatti che non ha l’HIV, ma soffre della sindrome di Reiter, che è stata provocata da un’infezione di natura sessuale, gonorrea e clamidia. “Con le medicine che prendo – ha detto l’ex attore -, ho la libido di un uomo di 105 anni, ma non c’è domani che non apprezzi la malattia, perché ho capito che l’unica cosa importante è la salute”. Ha inoltre ricordato quei terribili giorni in cui ha scoperto di avere la sindrome di Reiter: “All’epoca avevo la febbre alta, la prostatite e un gonfiore in mano. Sono stato chiuso in casa per 4 mesi e due settimane senza dormire perché avevo dolori su tutto il mio corpo. In effetti stavo prendendo oppioidi e dovevo iniettare morfina. Mi hanno visitato sei diversi medici senza darmi una diagnosi chiara fino a quando uno è riuscito a identificare ciò che mi stava accadendo. Ho sofferto molto e sono persino in procinto di richiedere la disabilità – ha detto Nacho -, perché non riesco a lavorare. Continuano a darmi focolai e io continuo con le medicine. Fortunatamente, a poco a poco mi sono liberato e ora sono in un momento in cui voglio reinventarmi. Devo reinventarmi. Ho deciso di abbandonare l’industria del po**o”.
Che cos’è la sindrome di Reiter?
La sindrome di Reiter è un’artrite acuta non purulenta che si sviluppa in complicazione di un’infezione localizzata in un altro distretto dell’organismo e prende il nome dal suo divulgatore il medico del regime nazista Hans Reiter, autore di ricerche ed esperimenti nel campo di concentramento di Buchenwald. La manifestazione predominante è l’artrite, solitamente un’oligoartrite periferica agli arti inferiori che tende ad estendersi in modo assiale e ad essere affiancata da infiammazione delle entesi e tendiniti. L’uretrite e la congiuntivite non sempre si manifestano in modo evidente, ad esempio, nelle donne, l’uretrite e la cervicite possono essere asintomatiche; ciò rende spesso difficile la diagnosi perché risulta impossibile identificare la triade alla base del criterio diagnostico.
Tra i sintomi extrarticolari possono manifestarsi lesioni alle mucose orali e del glande (balanite circinata), lesioni cutanee ipercheratosiche sul palmo della mano, sulla pianta del piede e intorno alle unghie (cheratoderma blenorragico). Raramente la malattia diventa sistemica; talvolta possono sopraggiungere calo ponderale, tachicardia, soffi sistolici e neuropatie periferiche.