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Sanremo 2020: Rita Pavone risponde alle accuse e alle polemiche per le sue posizioni sovraniste

Sanremo 2020 nel segno delle polemiche sovraniste e non solo. Dopo Amadeus, che è finito al centro di una bufera mediatica senza precedenti per aver comunicato la lista dei cantanti in gara soltanto al quotidiano La Repubblica, ora è il turno di Rita Pavone. La partecipazione della celebre artista sta scatenando un vespaio di polemiche politiche per via delle sue posizioni sovraniste.

L’ex ministro dell’Interno del Governo Conte e leader della Lega, Matteo Salvini, ha cinguettato: “Oggi il nuovo nemico della sinistra è… Rita Pavone. Non ci sono più i comunisti, seri, di una volta”.

Rita Pavone ha respinto gli attacchi social e le critiche all’Ansa: “Come diceva Charlie Chaplin, preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro”.

Per poi sottolineare: “Ho 74 anni, ma la mia voce non l’ha ancora capito. Se non mi guardo allo specchio non me lo ricordo neanche io. E dato che il tempo non si è accorto dell’errore, io vado per la mia strada. L’età anagrafica è solo per la carta d’identità e tutti hanno diritto di dimostrare le loro capacità. Non vado lì per vincere, ma per far scoprire una Rita Pavone che non è più quella del Geghegè (uno dei suoi successi), ma che sa dare ancora energia”.

Rita sarà in gara a Sanremo 2020 con la canzone Niente (Resilienza ’74), che è stata scritta da suo figlio Giorgio Merk.