Coronavirus in Sicilia, positiva turista bergamasca a Palermo: 7 morti e 237 contagi in Italia

Coronavirus - Foto: Pixabay.com
Coronavirus ultime notizie e aggiornamenti: il Covid-19 sbarca in Sicilia. È infatti risultata positiva la turista bergamasca a Palermo. Caso sospetto a Firenze. Positivo anche un medico italiano a Tenerife. Mille persone in quarantena nell’hotel H10 Costa Adejie Palace, nella località di Adejie, dove si trovava alloggiato con la moglie il medico italiano. Lo scrive Diario de Avisos. Militari e forze dell’ordine impediscono alle persone presenti nell’hotel di uscire, così come al personale esterno di entrare nel complesso turistico. Controlli su un’altra connazionale in Cile. Rientrati gli italiani che non sono voluti sbarcare a Mauritius.

Sale a 7 morti e 237 contagi il bilancio del Coronavirus in Italia: 173 casi e 6 vittime in Lombardia; 38 casi e un morto in Veneto; 18 casi in Emilia Romagna, 3 in Piemonte e nel Lazio, uno in Alto Adige e uno in Sicilia.
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Gite scolastiche, sia i viaggi di istruzione sia le uscite o i progetti di scambio e gemellaggio, sospese fino al 15 marzo per le scuole “di ogni ordine e grado”. Lo prevede il dpcm attuativo del decreto sul Coronavirus firmato ieri sera che coordina le varie ordinanze degli ultimi giorni. Previsto il rimborso per chi ha già pagato i viaggi. Le assenze degli studenti oltre i 5 giorni andranno giustificate con certificato medico. Le scuole chiuse per l’emergenza potranno attivare “modalità di didattica a distanza”.
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Il rischio per le persone dell’Ue e del Regno Unito che “viaggiano o risiedono in aree con presunta trasmissione comunitaria” del coronavirus “è attualmente elevato”. Lo si legge nell’aggiornamento rapido del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), sulla situazione del contagio in Europa, pubblicato la notte scorsa. Secondo gli esperti, per residenti e viaggiatori “l’impatto di una o più infezioni è considerato elevato, soprattutto per le popolazioni anziane” con più patologie.
Coronavirus, scontro Governo e Regione Lombardia
Ieri il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha dichiarato in una intervista a Frontiere di Rai1: “Il sistema sanitario in Italia è di competenza regionale e non è predisposto per una emergenza nazionale. Per questo un coordinamento è necessario. Se non siamo coordinati non riusciremo a contenere il virus in modo efficace. Per questo domani mattina parlerò con tutti i governatori in videoconferenza – ha aggiunto -, anche quelli delle Regioni che non sono coinvolti. Tutti dobbiamo perseguire un coordinamento. Se non ci riuscissimo saremmo pronti a misure che contraggano le prerogative dei governatori. Ma non dobbiamo arrivare a questo. Anche perché per ora la collaborazione è accentuata. il coordinamento funziona Ci aspettiamo un impatto sul contenimento. Ma se fosse necessario occorreranno misure centralizzate efficaci. Misure straordinarie”.
Il premier Conte ha poi proseguito: “Non è possibile che tutte le regioni vadano in ordine sparso perché le misure rischiano di risultare dannose. Non prendiamo nulla sotto gamba altrimenti non avremmo adottato misure di estremo rigore. Non possiamo prevedere l’andamento del virus: c’è stato un focolaio e di lì si è diffusa anche per una gestione di una struttura ospedaliera non del tutto propria secondo i protocolli prudenti che si raccomandano in questi casi – ha concluso -, e questo ha contribuito alla diffusione. Noi proseguiamo con massima cautela e rigore”.
EMERGENZA CORONAVIRUS: LE DISPOSIZIONI DELLE REGIONI PUGLIA E BASILICATA
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha così commentato le ultime affermazioni del presidente Conte sull’emergenza Coronavirus: “Spero che queste uscite siano una voce scappata, senza rendersi conto, oppure vuol dire che il governo inizia ad essere fuori controllo. Le sue dichiarazioni sono infondate e inaccettabili”. Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, ha dichiarato ad Agorà su Rai Tre: “Ormai sta emergendo la totale incapacità del Governo di gestire qualcosa che loro dovevano prevedere”.