Sinisa Mihajlovic respinge le accuse: “Il Covid-19? Sono stato sfigato”
Sinisa Mihajlovic è finito al centro delle polemiche per aver partecipato ad alcuni match sportivi amatoriali in Sardegna durante questa estate. Poi si è scoperto che l’allenatore del Bologna è risultato positivo al Covid-19. Ora che è risultato completamente negativo, l’allenatore del Bologna ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe durante una recente intervista rilasciata al quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport.

L’ex calciatore della Sampdoria e della Lazio ha subito messo le cose in chiaro: “Non sono stato io a riaprire il Paese e non ho fatto nulla di sbagliato o contro le regole. Sono stato sfigato. Mi sono controllato, sono risultato positivo, ho fatto la quarantena, l’ ho superato. Il resto è solo moralismo da quattro soldi. Dare sempre colpa al lupo, fa comodo alle pecore”.
Per poi aggiungere: “Tutte ca**ate… hanno ferito molto la mia famiglia. Sono fortunato a non avere profili e a non passare il mio tempo sui social network. Però non si possono ricevere badilate di fango senza replicare”.
Sinisa ha poi sottolineato: “Sono andato in vacanza come ogni estate in Sardegna dopo la fine del campionato. Ho una casa lì da più di 20 anni. L’isola era Covid free in quel momento, neanche un contagiato. Non vedevo la mia famiglia da due mesi, l’ho raggiunta per riabbracciarla. Ho preso tutte le precauzioni che dovevo prendere – ha proseguito l’ex calciatore -. Mettevo la mascherina quando andavo in un locale, un bar, un supermercato o un ristorante. Al tavolo poi la toglievo, altrimenti come mangi? In spiaggia non sono sceso quasi mai o affittavo la barca o restavo in piscina a casa. In 20 giorni avrò cenato al ristorante sei, sette volte, all’aperto e al chiuso: nei soliti posti noti della Costa Smeralda, non mi pare fosse vietato“.
E poi ancora: “Non sono mai andato in discoteca, non mi piaceva da ragazzo, figurarsi a 51 anni. Una serata all’aperto con altri amici in una villa. Cosa ho fatto di così diverso da chi è andato in Puglia, Sicilia o Calabria. O il problema è la Costa Smeralda, in quanto ritrovo di gente ricca e famosa? Cos’è, allora, invidia?”.