Nuovo Dpcm oggi, Conte ha firmato: tutte le misure anti Covid-19 fino al 3 dicembre

Giuseppe Conte - Foto: Facebook
Nuovo Dpcm oggi: il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha firmato a tarda notte. Il documento istituisce un regime di chiusure differenziate a seconda della fascia di rischio contagio alla quale appartiene una Regione in seguito a un duro e lungo confronto tra il Governo e le Regioni stesse con l’obiettivo di limitare la diffusione del Sars-Cov-2 in Italia. “Non vanifichiamo lo sforzo di tutte quelle categorie che in questo momento hanno ridotto la propria attività”, ha sottolineato il titolare degli Esteri Luigi Di Maio. Ma quali sono le misure anti Covid-19 che saranno in vigore da domani 5 novembre al 3 dicembre 2020?

L’Italia sarà divisa in tre aree con regole e divieti diversi in base all’indice Rt e ad altri 21 criteri: zone rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e verdi (più sicure). Rispetto alle indiscrezioni della vigilia, parrucchieri e barbieri resteranno aperti anche nelle aree rosse.
Nella zona rossa dovrebbero essere le seguenti Regioni: Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta. In bilico la Campania. Zona arancione Puglia, Sicilia, Liguria e probabilmente il Veneto. Tutte le altre sono zone verdi. Le Regioni hanno chiesto che la valutazione del rischio epidemiologico venga fatta in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione regionali.
Le norme anti Covid-19 valide in tutta Italia
Le norme valide in tutta Italia sono le seguenti:
- limitazione della circolazione delle persone — il cosiddetto «coprifuoco»— alle 22 , come risultato dell’estenuante braccio di ferro tra chi non lo voleva affatto (Conte e Renzi) e chi voleva fermare tutto già alle otto di sera (Franceschini, Boccia e Speranza);
- ritorno dell’autocertificazione: per uscire di casa dopo le dieci di sera occorrerà provare di doverlo fare per ragioni di lavoro necessità e salute
- chiusura dei musei e delle mostre;
- didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività laboratori in presenza; per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia attività in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (salvo che per i bimbi al di sotto dei 6 anni);
- nelle giornate festive e prefestive chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole;
- coefficiente di riempimento massimo del 50 per cento sui mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale;
- chiusura di bar e ristoranti alle 18 (ma con la possibilità di restare aperti per il pranzo della domenica);
- sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni «a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica»;
- chiusura dei corner scommesse e giochi nei bar e nelle tabaccherie;
- resta come sempre fortemente raccomandato a tutti, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio o per motivi di salute.
L’autocertificazione
Solo le Regioni rosse entreranno, quindi, in una sorta di lockdown che per molti aspetti ricorda quello della primavera scorsa. E su questi territori si discute sull’utilizzo dell’autocertificazione, in versione modificata, fortemente voluta dal ministro Speranza. Di certo, andrà compilata ed esibita quando si dovrà uscire dopo le 22, ossia quando scatterà il coprifuoco nazionale. Si legge infatti: “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.
Stop agli spostamenti in aree a rischio
Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Iss – quelle caratterizzate da uno scenario di ‘elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di massima gravità – “è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori”. Può riguardare intere “Regioni o parti di esse”. La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, dunque a livello comunale e provinciale.
Tutti i divieti nelle zone rosse
Nelle regioni individuate ad alto rischio è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, e perfino gli spostamenti all’interno del territorio, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. La didattica a distanza in queste regioni scatterà già dalla seconda media (salvo le attività con minori disabili). Resteranno chiusi bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi che non vendono beni essenziali. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e – fino alle 22 – la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze. Restano aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. E le industrie. Nessuna serrata per i servizi essenziali, ovviamente farmacie e supermercati saranno aperti al pubblico come a marzo scorso.
Le regole nelle zone arancioni
La seconda area è quella arancione, dove ci sarà un inasprimento delle regole rispetto alle zone verdi. Bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie qui resteranno chiusi sempre e non più solo dopo le 18. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici. Dovrebbe essere vietato ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute. Per il resto valgono tutte le regole delle zone verdi: 50 per cento di capienza sui mezzi pubblici, didattica a distanza integrale alle superiori, stop ai musei e coprifuoco dalle 22.
Le regole nelle zone verdi
È la zona con regole meno rigide ma comunque più restrittive rispetto al decreto dello scorso 24 ottobre. Il “coprifuoco” scatta alle 22. Da quel momento – e fino alle cinque del mattino – è vietato uscire di casa, salvo motivi di salute o lavoro. Alle scuole superiori, ci sarà la didattica a distanza al 100%. Nel trasporto pubblico, è prevista una capienza dimezzata: 50 per cento su bus, metro e treni regionali. I centri commerciali sono chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Si fermano anche i musei, le mostre, le sale bingo. Bloccate le crociere. Vengono sospesi i concorsi pubblici, anche quello della scuola. Con l’eccezione di quelli che riguardano il personale della sanità. Sarà consentito l’accesso ai parchi, sempre rispettando la regola del distanziamento di un metro.