Lory Del Santo confessa: “Il suicidio di mio figlio? Forse è meglio che sia successo”

Lory Del Santo è tornata a parlare del suicidio di suo figlio Loren, che si è tolto la vita nel 2018 a soli 19 anni, da Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno” su Rai Uno. La famosa attrice, showgirl e regista ha confessato senza mezzi termini: “Il suicidio di mio figlio? Forse è meglio che sia successo”.

La vincitrice della terza edizione del reality show L’Isola dei famosi ha perso tre figli: Conor, vittima di un grave incidente nel 1991 a soli 4 anni, Loren, che ha deciso di farla finita, e un bimbo deceduto dopo soli 15 giorni dalla nascita.
“Questa è una storia di cui non parlo mai, è stata un incidente di natura, è rimasto solo un ricordo mio personale. L’ho avuto dal tennista Richard Krajicek”, ha spiegato Lory Del Santo.
Poi si è soffermata molto su Loren: “Anche la morte di Loren è un problema della natura. Non era assolutamente un ragazzo fragile. Aveva una malattia congenita che si sviluppa nel corso degli anni. Quelle che pensavamo fossero caratteristiche della sua personalità, erano caratteristiche della sua malattia, che io non conoscevo. Ora capisco subito chi ne soffre. Questa cosa non l’ha toccato fisicamente: era un atleta, nessun difetto, non ha mai visto un medico”.
Il ragazzo soffriva di anedonia. “Era la persona più intelligente della famiglia – ha rivelato la regista di The Lady -, ma questa super intelligenza gravava su un altro aspetto che era il super distacco da ciò che nella vita è la felicità. Non era mai felice con niente di materiale, umano. Io non capivo, pensavo che vivesse in un mondo solitario”.
Per poi aggiungere: “Forse è meglio che sia successo. Per questo mi sono, diciamo, calmata. Ho studiato tutta la situazione, dall’infanzia. Sono andata a ritrovare tutti i suoi scritti, mi sono ricordata tutto quello che mi dicevano le insegnanti a scuola. Alla fine forse è stato meglio così perché ci sono malattie che non tornano mai indietro”.
Lory ha poi chiarito: “Le medicine che possono guarire queste malattie sono solo apparenti e portano a disfunzioni fisiche gravissime, tipo la sedia a rotelle, deformazione della spina dorsale che ti impedisce di muoverti correttamente. Lui ha vissuto il meglio che poteva, io gli ho dato tutto quello che potevo per farlo felice quindi non ho nessun rimpianto”.