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Roberto Burioni contro Le Iene: “La Procura ha sequestrato due loro servizi falsi e diffamatori”

Roberto Burioni - Foto: Facebook

Roberto Burioni si è scagliato contro il programma tv di Italia 1, Le Iene, in un lungo post condiviso sulla sua pagina Facebook. Il famoso e popolare virologo ha esordito così: “Nel giugno scorso Le Iene hanno trasmesso due servizi tanto falsi quanto diffamatori nei miei confronti. Mi accusavano, mentendo, del comportamento più grave per un medico e per uno scienziato: farsi guidare dal proprio interesse e non dal bene pubblico e dei pazienti nelle proprie dichiarazioni”.

Roberto Burioni – Foto: Facebook

Burioni ha poi continuato: “Non potete immaginare quanto questo mi abbia ferito, visto che io ho sempre fatto del mio meglio (anche in quei mesi terribili) per informare il pubblico nel modo più obiettivo e corretto. Sono stati momenti per me molto dolorosi, perché vivevo non solo l’infamia della diffamazione e la distruzione della mia credibilità personale, ma anche i danni che una disinformazione strumentale e gravissima avrebbe prodotto nell’opinione pubblica sui temi da me trattati momento in cui la credibilità della scienza era (ed è) fondamentale”.

Per poi concludere il post: “Le Iene hanno raccontato su di me grottesche bugie su miei inesistenti interessi nel campo di anticorpi monoclonali anti-Covid, generando nei miei confronti un clima di intenso odio pubblico. Il loro metodo è stato quello di diffamarmi prima, senza neanche ascoltare la mia versione; e poi insistere pubblicamente pretendendo un confronto (a diffamazione avvenuta), e accusandomi velatamente di essere un vigliacco e di fuggire da loro. Io ho sempre risposto che un confronto l’avremmo avuto, ma davanti a un giudice. Quel confronto è incominciato, e il giudice ha disposto il sequestro delle due puntate di quel programma nelle quali venivo diffamato. Il tempo è galantuomo e le bugie hanno le gambe corte, e questa storia l’ha dimostrato ampiamente. Ora posso tornare al mio lavoro con un animo molto più sereno”.

Sotto al suo post social la iena Antonino Monteleone ha commentato: “Scusi Professore, ma da quando un atto dovuto è diventato il prodromo di una condanna? Senza il sequestro il Giudice non può valutare la sua domanda. Ogni servizio televisivo, quando contestato davanti al Tribunale, viene sequestrato”. A rispondergli ci ha pensato l’opinionista tv, giornalista e scrittrice Selvaggia Lucarelli: “Antonino Monteleone a parte che l’improvviso garantismo del più grande giustiziere tv farebbe già ridere di per sé, dire che il sequestro è un atto DOVUTO è una bugia oltre che una grave lacuna. La procura fa le sue valutazioni e il sequestro viene predisposto se ci sono presupposti per ritenere legittimo il procedimento. Se così non fosse ogni volta che uno querela, otterrebbe il sequestro. Che poi la causa possa concludersi con un’assoluzione è ovvio, ma questo vale sempre. Studia Monteleone, specie se ti svegli una mattina e ti scopri garantista, oltre che tutto sudato”.

In un successivo post social sempre su Facebook, Burioni ha scritto: “Le Iene scrivono nel loro sito che ‘…il Tribunale di Milano ha emesso un Decreto di Sequestro Preventivo per oscurare dal sito iene.it alcuni servizi a firma di Alessandro Politi. Nel Decreto si dice che LE IENE” HANNO VEICOLATO “IL FALSO MESSAGGIO PER CUI LE OPINIONI SCIENTIFICHE DI BURIONI IN TEMA COVID19 FOSSERO ORIENTATE DA INTERESSI ECONOMICI OCCULTI’. Ripeto, lo scrivono le Iene, non lo scrivo io. Ma come mai Antonino Monteleone ha parlato di atto dovuto per tutta la mattinata?”.

Il virologo ha poi aggiunto: “Nell’articolo mi invitano di nuovo a un confronto pubblico. Mi spiace che questi signori non abbiano ancora capito che il confronto che chiedono pubblicamente si sta già svolgendo, altrettanto pubblicamente, in tribunale. E non sarò io a dovere rispondere alle loro domande, ma saranno loro a dovere provare che le loro infamanti accuse sono vere”.

Per poi concludere: “Siccome non potranno farlo, perché non sono vere, vediamo come finirà la questione. A proposito, Pomona Ricerca SRL e Fides Pharma SRL NON SONO CASE FARMACEUTICHE, come vi ho detto più volte. Per cui ai diecimila passi falsi già commessi Le Iene ne aggiungono uno ulteriore che gli costerà una querela supplementare. Complimenti per l’ennesimo autogol”.