La vittima di Alberto Genovese a Non è l’Arena: “Mi ha presa per i capelli, mi ha trascinata con violenza per la stanza e mi ha lanciata sul pavimento”

La vittima di Alberto Genovese ha raccontato nei minimi dettagli le violenze subite dall’imprenditore a Non è l’Arena di Massimo Giletti. A quasi quattro mesi dalla sera in cui seminuda è fuggita da Terrazza Sentimento e ha denunciato alla prima Volante della Polizia che passava di essere stata violentata da Alberto Genovese, Francesca (nome di fantasia) si è scagliata contro il re delle startup.

«Non sono una tossicodipendente – ha confessato la vittima a Massimo Giletti -, ne faccio uso sporadicamente. Alberto Genovese mi ha puntata». Le versò lo champagne di una bottiglia che solo lui poteva prendere e che aveva un «cavo dell’iPhone legato intorno», particolare riferito alla Polizia.
Come si legge sul Corriere della Sera, lei sospetta che contenesse la droga dello stupro. La violenza, documentata dai video, si protrasse fino alla sera dopo. Ogni volta che la ragazza si riprendeva, il 43 enne la drogava di nuovo per violentarla. Talvolta Francesca sembrava cosciente, come quando lo implorava di smettere e di liberarla. Interrogato a San Vittore, Genovese ha dichiarato che la modella era consenziente, che gli chiese 3.000 euro per fare sesso estremo e che lui gliene propose altri 500 «se si fosse fatta legare» e se avesse urlato.
«Ricordo di essere andata a farmi una doccia, ma ero completamente fatta. Non ero lucida», ha raccontato al giornalista e conduttore tv. Quando tornò in sé, ricordava solo qualche flash. Credeva di aver avuto un incubo.
«Sono felice. È una fortuna», dice a Giletti. Tentò di chiamare un taxi, ma Genovese l’ aggredì: «Mi ha presa per i capelli, mi ha trascinata con violenza per la stanza e mi ha lanciata sul pavimento. Ho avuto paura di morire». Chiamò un’ amica, e non la Polizia perché temeva la reazione dell’ uomo.
Nei giorni successivi, Daniele Leali, amico di Genovese, la contattò. Leali ha dichiarato che non sapeva della violenza e che fu Genovese, «dispiaciuto», a chiedergli «di dirle di fare incontrare i rispettivi avvocati».
«Su consiglio dei legali non lo feci», ha precisato Leali. «Ha cercato di comprarmi», accusa Francesca. Leali non parlò di soldi. «Mi ha proposto un accordo tra le due parti per addolcire la mia denuncia (… ), gli ho detto che avrei parlato con il mio avvocato e che ci avrei pensato, ma non sapevo ancora cosa era successo».