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Nuovo Dpcm del Governo Draghi in vigore dal 6 marzo al 6 aprile: resta il coprifuoco e ristoranti chiusi

Nuovo Dpcm del Governo presieduto da Mario Draghi in vigore dal 6 marzo al 6 aprile: resta il coprifuoco e ristoranti chiusi. Le ultime notizie sul nuovo Dpcm sono state diffuse dal Corriere della Sera e dall’Ansa. Cambia in primis il metodo di lavoro, poiché tutto deve essere condiviso con le Regioni e il Parlamento, per consentire ai cittadini e ai titolari delle attività di organizzarsi, ma di fatto non cambierebbe molto (o nulla) rispetto ai Dpcm dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Mario Draghi – Foto: Wikipedia.org

Gli allentamenti saranno minimi: rimane il coprifuoco, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, il distanziamento. Resta fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra le regioni, anche se sono in fascia gialla.

La variante inglese, a maggior diffusione, sarà presto prevalente. L’Rt si appresta a superare la soglia 1. In Gazzetta Ufficiale, intanto, è stato pubblicato il decreto legge che proroga il divieto di spostamenti tra le regioni fino al 27 marzo, consentendo comunque “il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”.

La linea già tracciata prevede misure rigorose per fermare i contagi causati dalle varianti del Covid-19 con la creazione di altre zone rosse dove si va in lockdown, oppure «arancione scuro» dove la circolazione è limitata. Rosso per la fascia più alta di rischio, arancione per quella intermedia, giallo per le regioni con il minore livello di sofferenza e bianco per quelle che, si spera prima possibile, potranno dirsi libere dal Covid. I governatori hanno però chiesto di «fare un tagliando ai parametri» e Draghi ha deciso di istituire un tavolo, con il ministero della Salute, l’Iss e i tecnici delle Regioni, per discutere di come modificare la raccolta dei dati, dall’Rt alle terapie intensive.

Un’altra novità, decisa per rendere più veloce l’erogazione dei ristori, è la scelta di aprire la cabina di regia politica di Palazzo Chigi, in cui si prendono le decisioni per il contrasto al Covid, anche ai ministri economici. Ne fanno dunque parte, oltre al premier e al sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli, i ministri Giorgetti, Patuanelli, Speranza, Gelmini, Bonetti e Franceschini.

Oltre ai ristoranti resteranno chiusi con molta probabilità anche piscine, palestre, musei, teatri e cinema.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, continua a reclamare “un cambio di passo” e nella maggioranza si allargano le richieste di riaperture serali di ristoranti ed altre attività. L’apertura dei ristoranti a cena viene invocata anche dalla leader di FdI, Giorgia Meloni, dal governatore dem dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e dal ministro Franceschini.