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Dina Stars arrestata in diretta tv: “Il Governo di Cuba è responsabile di ciò che mi accadrà”

Dina Stars è stata arrestata in diretta tv. La famosa e popolare youtuber ha fatto riferimento alle proteste in corso a Cuba dicendo: “Abbiamo bisogno di aiuto. Le persone vengono uccise qui. La gente non ha più niente da perdere”. La tensione sull’sola caraibica non accenna a diminuire, migliaia di persone in strada in tutte le città dell’isola per protestare contro il regime comunista di Cuba e contro una crisi divenuta intollerabile per gran parte della popolazione. Decine gli arresti di attivisti politici e giornalisti, tra cui una reporter del quotidiano spagnolo Abc.

Dina Stars ha dichiarato al programma Todo es Mentira del canale spagnolo Cuatro: “Abbiamo bisogno di aiuto. Le persone vengono uccise qui. La gente non ha più niente da perdere. Le persone a Cuba stanno morendo, o muoiono di fame o si ammalano perché non ci sono medicine, o vengono uccise durante una manifestazione”. Poi è stata interrotta: “Le forze di sicurezza sono là fuori”. Si è recata alla porta del suo appartamento all’Avana ed è quindi tornata alle telecamere per annunciare che veniva portata via in arresto. “Ritengo il Governo responsabile di qualunque cosa mi accada“, sono state le sue ultime parole in onda.

Un pugno duro che ha spinto anche Bruxelles a definire “inaccettabile” la risposta del regime alle manifestazioni. “Siamo giunti al limite della sopportazione”, ripete intanto la gente, costretta a ore e ore di fila per acquistare cibo o medicine. E nonostante il governo del presidente Miguel Díaz-Canel continui a puntare il dito sugli Usa, accusati di voler provocare disordini sociali e di essere dietro a elementi controrivoluzionari, la preoccupazione comincia a serpeggiare ai vertici del partito comunista, che temono la situazione possa sfuggire di mano.

Il capo della diplomazia Usa è tornato ad accusare L’Avana di “ignorare le voci e la volontà del popolo cubano, un popolo profondamente stanco di una repressione in atto da troppo tempo”. Ma Washington deve fare i conti con un fronte quasi compatto dei Paesi latinoamericani a sostegno del regime di Cuba.

A far sentire la propria voce è anche la comunità cubana che vive in America, soprattutto in Florida, con migliaia di manifestanti scesi in strada a Miami e a Washington a sostegno delle proteste in corso a Cuba: “Abbasso il comunismo”, lo slogan più gridato, con la speranza che prima o poi si possa arrivare alla caduta del regime castrista e che tanti cubani negli Usa possano tornare a casa.

L’economia del Paese sta soffrendo gravemente per il crollo del turismo nella pandemia, così come per le sanzioni statunitensi. Le forze di sicurezza hanno risposto con la forza, secondo i video condivisi online. Ci sono stati morti e feriti, secondo attivisti e giornalisti, anche se non sono stati rilasciati dati ufficiali. Secondo Amnesty International, almeno 115 persone sono state arrestate, inclusi dissidenti e giornalisti di spicco. Si dice che decine di persone siano scomparse.