Home » Damiano David dei Maneskin in lacrime a Sanremo 2022: “Coraline parla di una persona importante”

Damiano David dei Maneskin in lacrime a Sanremo 2022: “Coraline parla di una persona importante”

Damiano David dei Maneskin è scoppiato in lacrime sul palco del Festival di Sanremo 2022, dopo aver cantato il nuovo brano della famosa e acclamatissima band musicale intitolato Coraline. Una canzone molto intensa e profonda che ha colpito davvero tutti. I vincitori di Sanremo 2021 e dell’Eurovision Song Contest 2021 sono stati ospiti, dopo l’ospitata sanremese, al programma di Raiuno, La vita in diretta mediante un collegamento dalla città dei fiori.

Damiano David dei Maneskin – Foto: Facebook

Sul social il frontman dei Maneskin, subito dopo le lacrime a Sanremo, ha scritto: “Grazie a tutti voi che avete compreso il significato e il peso di questa canzone della mia vita. Grazie ai miei compagni di portarla sul palco insieme a me. Grazie a Fabrizio Ferraguzzo che l’ha prodotta e oggi la nostra spalla, migliore amico e manager. Grazie ad Amadeus, che mi ha dato l’occasione di portarla sul palco più importante d’Italia. Grazie a te Giorgia, che me l’hai fatta scrivere e vivere. A tutti voi e alla musica, semplicemente grazie”.

Intervistato da Giovanna Civitillo, la moglie di Amadeus, inviata del programma al Festival della canzone italiana, Damiano David dei Maneskin ha spiegato che “Coraline è un pezzo particolare per me, parla di una persona molto importante, quindi farlo su un palco del genere per la prima volta è stato molto forte”.

Il brano sarebbe dedicato a una sua amica, una persona abusata a cui la vita avrebbe tolto moltissimo. Damiano non ha mai voluto dire di più a riguardo. A Rockol l’artista aveva rivelato: “La canzone è nata in una stanza d’albergo. Eravamo io e Thomas. Lui ci ha messo la chitarra, io l’idea del ritornello, che abbiamo poi sviluppato insieme agli altri”.

In precedenza Damiano aveva rivelato alla stampa che Coraline “è una favola portata in musica, è una storia vera ma non ne parlerò. Non c’è un lieto fine, è una favola che finisce male, come spesso accade nella vita reale, ed è una situazione di vita reale messa in musica, quella dell’appassimento di una ragazza, un fiore splendido, e il cavaliere è una sorta di spettatore inerme e impotente”.