Taylor Hawkins morto in Colombia, la Procura generale rivela: “Aveva assunto un cocktail di droghe”

Taylor Hawkins - Foto: Facebook
Taylor Hawkins è morto all’età di 50 anni nella sua stanza all’hotel Casa Medina di Bogotà, Colombia, dove si trovava insieme ai Foo Fighters in vista di un’esibizione al Festival Estereo Picnic. La morte del celebre e amatissimo batterista statunitense, noto per la sua militanza nei Foo Fighters, ha sconvolto i fan della band. Mancava infatti un’ora al concerto del festival «Estereo Picnic» in cui i Foo si sarebbero dovuti esibire nella capitale colombiana, quando il batterista è stato trovato senza vita nella sua camera d’albergo.

La Procura generale della Colombia ha reso noto che il batterista dei Foo Fighters Taylor Hawkins, morto a Bogotà, aveva assunto “dieci diverse sostanze” stupefacenti nelle ore precedenti la sua morte.
In un comunicato stampa, redatto insieme all’Istituto di medicina legale colombiano, la Procura ha precisato che nel corpo del musicista sono state rinvenute numerose sostanze, fra cui marijuana, antidepressivi triciclici, benzodiazepine e oppiacei. Nel comunicato non si afferma che il decesso sia stato provocato da queste sostanze.
L’Istituto nazionale di medicina legale continuerà gli studi medici per ottenere un chiarimento totale sulle cause della morte di Taylor Hawkins.
Un vero e proprio incubo per Dave Grohl, perché gli si saranno ripresentati i fantasmi di quel 5 aprile 1994, quando Kurt Cobain si sparò in testa, quando all’epoca Kurt con Grohl aveva condiviso la vetta del mondo con i Nirvana.
Non erano fratelli gemelli in questo caso Dave e Kurt, troppo problematico il secondo per poter avere relazioni di empatia assoluta con chicchessia, ma la stima tra i due era in ogni caso profondissima: Grohl, cresciuto da solo con la madre, ma solido nei suoi principi (le droghe solo ai suoi vent’ anni e poi mai più) era una sorta di roccioso appiglio per il difficile vissuto di Cobain, una disastrata situazione famigliare in questo caso che l’avrebbe condizionato per tutta la sua breve vita. Appiglio non sufficiente, ahinoi, per trattenerlo di qua, travolto dalla sua fragilità.