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Morte Gina Lollobrigida, parla l’assistente Andrea Piazzolla: “Perché lo spagnolo era al suo capezzale?”

Morte Gina Lollobrigida: il suo assistente Andrea Piazzolla ha rilasciato un’intervista fragorosa al Corriere della Sera. Oggi ha 35 anni, gli ultimi dodici li ha trascorsi accanto alla Bersagliera. Ha vissuto con lei nella villa dell’attrice sull’Appia Antica dandosi come imperativo quello di rendere felice ogni suo giorno.

Andrea Piazzolla con Gina Lollobrigida - Foto: Facebook
Andrea Piazzolla con Gina Lollobrigida – Foto: Facebook

La grande icona del cinema italiano celebre in tutto il mondo, Gina Lollobrigida, è morta ieri all’età di 95 anni. La camera ardente sarà allestita in Campidoglio, Sala della protomoteca mercoledì 18 gennaio dalle 10 alle 19 e giovedì 19 gennaio dalle 9.30 alle 11.30. I funerali si svolgeranno giovedì 19 gennaio alle 12.30 nella Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo.

L’assistente della celebre diva del cinema italiano si è sfogato al Corriere della Sera: “La cosa che più mi ha fatto male è stata sapere che stamattina era già lì ‘lo spagnolo’: addirittura ha cacciato un caro amico di Gina millantando di essere il marito! Perché era al suo capezzale? Bisognerebbe chiederlo al figlio e al nipote di Gina. Stamattina Rigau ha cacciato Adriano Aragozzini. Si spaccia per il marito di Gina, quando quel matrimonio è stato annullato dalla Sacra Rota e lui lo sa bene. Trovo vergognoso che Andrea e Dimitri lo abbiano fatto andare lì. Eppure li avevo supplicati di chiederle scusa alla madre per tutto il male che le avevano fatto. Bel modo di onorarne la memoria. Comunque non si sono smentiti: erano sempre gli ultimi ad arrivare e i primi ad andarsene”.

Ha poi rivelato: “Tre giorni fa Milko [Andrea, ndr] mi ha detto che avrebbe voluto fare lui la notte e io gli ho risposto che ero felice, che sua madre sarebbe stata contenta. Poi mi ha mandato un messaggio per dirmi che non poteva più farla e che l’avrebbe fatta il giorno dopo. Ma non è venuto nemmeno la notte successiva”.

Ha poi raccontato gli ultimi istanti di vita della Bersagliera: “Mercoledì ero dovuto andare a Milano in giornata. Allora l’avevo affidata agli infermieri […] Quando sono rientrato mi hanno riferito che era stata serena. Allora le ho detto: ‘Gina amore mio, sono tornato!’. Lei ha aperto gli occhi e ha risposto: ‘Che bella sorpresa’. Poi li ha richiusi, e non li ha più riaperti”.

E sul testamento della diva ha osservato: “Io lo dico da subito, non voglio che ci siano equivoci. Non so quale sia stata la volontà di Gina, ma se ci sarà qualcosa per me sarà solo per completare i suoi desideri che non è riuscita a fare nella vita. Io non voglio niente, tutto ha perso valore adesso. Senza Gina, il resto non ha più importanza. Che si risparmiassero stupide battaglie, per me sarà solo completare la sua volontà”.

E poi ha concluso: “Anzitutto che venga riunita la famiglia nel cimitero. So dove sono i suoi genitori e le sue sorelle. Poi che le sue sculture e i disegni vengano gestiti da una persona che ha designato lei anni fa e che non sono io. Il terzo desiderio è dare tutto in beneficenza ai bambini africani. Questo è quello che devo compiere per lei”.