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Il principe Harry infuriato: “Smettetela di dire che non sono figlio di Carlo”

Il principe Harry è infuriato fin dalla sua tenera età contro certa stampa scandalistica che mette in dubbio il fatto che sia figlio del Re Carlo III d’Inghilterra, bensì dell’amico-amante della principessa Lady Diana, il maggiore James Hewitt. Stessi capelli rossi (che sono del tutto assenti dal casato dei Windsor e anche in quello degli Spencer) stesso nasino all’insù, stesse lentiggini. Normale che nel memoir dedicata alla sua vita Harry, The Spare, il piano B riservi parecchie pagine a questo incubo: «Mia madre Diana conobbe ben dopo la mia nascita il maggiore Hewitt, si trattava di una calunnia totale, ma faceva molto gioco alla stampa scandalistica».

Harry duca di Sussex

Nonostante queste rassicurazioni sui social inglesi questo è ancora l’argomento più caldo. E buona parte dei post empatizza con il dolore di Harry, magari adombrando l’ipotesi che neppure lui possa conoscere la verità e ribadendo che comunque «la somiglianza con il maggiore è nettissima, mentre i tratti comuni con Re Carlo III sono praticamente inesistenti».

negli anni Novanta alcune testate – sfruttando una singolare somiglianza estetica – cavalcarono l’assurdo e fastidioso gossip: «Una delle origini di queste voci erano i capelli rossi del maggiore». «Ma un’altra era di sicuro il sadismo», aggiunge Harry. «I lettori dei giornali scandalistici erano deliziati dall’idea che il figlio minore del principe Carlo non fosse davvero suo figlio. Non si stancavano mai di questo scherzo: magari l’idea che la vita di un giovane principe fosse una farsa li faceva sentire meglio quando pensavano alla propria. Non aveva importanza il fatto che mia madre avesse conosciuto il maggiore molto tempo dopo la mia nascita». «La stampa continuava quindi ad arricchirla di particolari, corse persino la voce che alcuni giornalisti fossero a caccia del mio DNA per dimostrarla: quella fu la prima avvisaglia che, dopo aver torturato mia madre e averla indotta a nascondersi, la prossima vittima sarei stata io».

Una diceria che, come sottolinea in conclusione il duca, circola ancora oggi: «In quasi ogni mia biografia pubblicata da giornali e periodici c’è un accenno al maggiore Hewitt». «Considerano con una certa serietà la possibilità che sia mio padre», conclude Harry, «compresa una descrizione del momento in cui papà mi fece sedere per una vera conversazione a due, rassicurandomi che il maggiore non era mio padre. Una scena dipinta a tinte vivaci, struggente, commovente. E del tutto inventata».

Intanto Spare del principe Harry d’Inghilterra è da Guiness dei primati: è il libro di saggistica più venduto di tutti i tempi, spazzando via il record di Obama. Ha venduto 1,43 milioni di copie durante il suo primo giorno di vendita nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Canada. Lo certifica il Guinness World Record.

Il record era precedentemente detenuto dal quarto libro di Barack Obama, A Promised Land (2020), che ha venduto 887.000 copie durante il giorno del suo rilascio.

Anche in Italia le vendite volano: Spare – Il minore è edito da Mondadori. Per quanto riguarda i proventi, il duca di Sussex li verserà ad alcuni enti benefici britannici.

Le cifre di vendita superlative di Spare sono rese ancora più impressionanti se si considera il fatto che è uscito cinque giorni prima in Spagna. Ciò significava che la maggior parte delle rivelazioni contenute all’interno – inclusi i dettagli sull’uso di droghe di Harry e una lite con suo fratello maggiore, il principe William – hanno fatto notizia in tutto il mondo prima che il libro arrivasse ufficialmente sugli scaffali il 10 gennaio. Tuttavia, è del tutto possibile che questi dettagli abbiano effettivamente spinto più persone ad acquistare Spare.