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8 cose da sapere su Fury

Fury è uscito ormai nel 2014, ma ci sono ancora tantissime curiosità intorno al film di David Ayer con protagonista Brad Pitt. Ecco 8 cose da sapere su Fury!

Cast Fury- foto youtube.com

Correva l’anno 2014 quando Fury usciva nelle sale e ci faceva focalizzare l’attenzione sugli orrori degli ultimi scontri prima della fine della Seconda Guerra Mondiale.

La critica lo ha elogiato per l’uso degli effetti speciali, per la regia di David Ayer e per l’interpretazione di Brad Pitt e Logan Lerman mentre il botteghino ha registrato un buon riscontro da parte del pubblico.

Ma dove è stato girato Fury? Che carro armato è Fury? Come finisce il film Fury? Scopriamo 8 cose da sapere su Fury per apprezzare questo film di guerra al meglio.

Fury, la trama

Fury è ambientato nella Germania nazista dell’aprile del 1945 e inizia con le truppe alleate in avanzata contro gli ultimi reparti delle Forze Armate tedesche.

Tra i rottami di una battaglia si aggira un ufficiale tedesco a cavallo, che viene ucciso da un sottoufficiale statunitense di nome Don “Wardaddy” Collier a colpi di pugnale.

Il sottoufficiale carrista della Seconda Divisione corazzata guida l’unico mezzo rimasto integro (uno Sherman M4A3E8 ribattezzato Fury)  e il resto dell’equipaggio: il cannoniere Boyd “Bible” Swan (uomo profondamente cristiano) il pilota Trini “Gordo” Garcia e il servente Grady “Coon-Ass” Travis.

Purtroppo il copilota e mitragliere Red cade durante lo scontro con il nemico: a sostituirlo nella divisione e a bordo sarà la giovane recluta Norman Ellison. Collier e gli altri lo trattano con sufficienza.

La squadra viene incaricata di supportare il reparto di fanteria del capitano Waggoner e si mette in marcia, ma viene attaccata da un gruppo di ragazzini tedeschi armati di lanciagranate (che erano stati avvistati e ritenuti innocui proprio da Norman). Lo Sherman del sottotenente Parker viene distrutto e lui e l’intero equipaggio muoiono. La reazione di Collier è dura e cerca di far capire a Norman la crudeltà della guerra.

Collier, dopo aver raggiunto la fanteria e aver eliminato due postazioni anticarro tedesche, passa il revolver a Norman e gli ordina di uccidere un prigioniero. Al rifiuto del soldato, l’ufficiale lo placca e lo costringe a fare fuoco.

Il giorno dopo gli statunitensi prendono d’assalto un villaggio e Norman riesce a uccidere alcuni soldati tedeschi con la mitragliatrice. Successivamente Collier si fa accompagnare da lui nella perquisizione di una casa abitata da due donne: Irma e sua cugina Emma, con la quale Norman ha un rapporto sessuale. Poco dopo sopraggiunge il resto della squadra e manifesta i primi risentimenti per l’atteggiamento di Collier.

Il capitano Waggoner convoca Collier e gli comunica la necessità di lasciare il villaggio; tuttavia, alcuni colpi d’artiglieria sconvolgono il villaggio e raggiungono la casa di Irma ed Emma, uccidendole. Norman ne resta sconvolto.

Alla squadra viene assegnato il compito di evitare l’arrivo delle forze tedesche a un incrocio importante per mantenere le retrovie. Purtroppo cade nell’imboscata di un carro armato nemico mimetizzato ma, dopo un combattimento e l’eliminazione di tre Sherman da parte dei tedeschi, Collier riesce a metterlo fuori uso. La radio ha riportato dei danni e non è possibile chiedere supporto; così il sottoufficiale decide di continuare la missione da soli. Arrivato all’incrocio, lo scoppio di una mina rende Fury inutilizzabile e Collier decide di mandare Norman su un’altura poco distante mentre lui e gli altri provano a riparare il mezzo. Il ragazzo torna indietro, dicendo alla squadra di aver visto moltissime truppe Waffen-SS armate marciare nella loro direzione. Dopo vari tentennamenti, la squadra decide di trovare rifugio nel carro armato e provare a tendere un’imboscata. La battaglia vede gli americani favoriti all’inizio, ma alla fine della giornata Grady, Gordo e Boyd muoiono mentre Collier viene ferito in modo grave mentre manovra la Browning M2 posizionato sul tetto della torre.

Collier non può fuggire e ordina a Norman di uscire dalla botola d’emergenza e salvarsi: il soldato riesce a uscire poco prima che alcuni tedeschi facciano esplodere il mezzo e Collier.

Norman trova un nascondiglio in una fossa prodotta dalla mina anticarro e non viene notato, almeno fino a quando non viene intravisto da un giovane soldato tedesco. Tuttavia, il soldato prova compassione e non avverte nessuno. Norman si addormenta e torna al carro il mattino seguente, trovando tutto devastato. All’improvviso sente dei passi e prende il revolver di Collier pronto a fare fuoco. Per fortuna  si tratta di soldati americani che lo aiutano a uscire e lo caricano su un’ambulanza militare. Man mano che si allontana, Norman continua a guardare la scena devastante dal lunotto posteriore.

8 cose da sapere su Fury

La trama e il trailer ci fanno capire bene quanto David Ayer non abbia indugiato nel restituirci alcuni orrori della guerra. Scopriamo insieme 8 cosa da sapere su Fury per apprezzarlo di più!

Il valore aggiunto della regia

La storia di Fury ha un impatto forte sullo spettatore, ma il regista sceglie di approfondire anche il rapporto di amicizia tra uomini (come già aveva fatto in Training Day e Fast and Furious).

Collier e gli altri carristi trovano la forza di affrontare gli orrori della guerra anche grazie al legame forte e indissolubile che hanno instaurato.

Sembra che Ayer abbia organizzato vari incontri con alcuni veterani per ascoltare le loro storie e per aiutare il cast a capire esattamente di cosa volesse riportare nel film.

Fury è il vero protagonista

Brad Pitt, Shia LaBeouf, Michael Peña, Jon Bernthal e Logan Lerman hanno interpretato i loro personaggi in modo magistrale, ma il vero protagonista è Fury.

Gran parte delle riprese sono state effettuate proprio con un M4 Sherman originale dotato di un cannone (arrivato direttamente dal Tank Museum di Bovington).

Per le scene interne, però, la produzione ha ricostruito ex novo un carro armato, cercando di essere il più fedeli possibile. A quanto pare il cast non si è quasi mai allontanato dal mezzo, un po’ perché molto fedele all’originale e un po’ per replicare una certa complicità fraterna delle camerate.

Fury non si basa su una storia vera

In molti lo hanno pensato, eppure Fury non è basato su una storia vera (nonostante la storia verosimile, l’ambientazione storica e le ricerche meticolose su fatti reali e contesti).

Più che basarsi su una storia vera, il film sembra raccogliere una serie di storie di chi la guerra l’ha vissuta davvero.

La verosimiglianza è il risultato anche degli sforzi degli attori: per esempio, come già detto difficilmente si allontanavano l’interno di Fury, LaShia LaBeouf (alias Boyd “Bible” Swan) non si è fatto la doccia per l’intera durata delle riprese e si è auto-inflitto il taglio sulla faccia e Michael Peña ha dato il suo apporto grazie all’esperienza acquisita in ruoli in cui ha indossato l’uniforme, agli addestramenti ai quali ha partecipato e al suo impegno nell’imparare a guidare i carri armati.

In Fury, anche i capelli un po’ selvaggi di Jon Bernthal non sono casuali, visto che tagli fuori dai canoni erano concessi a quei soldati che erano in prima linea e non riuscivano a trovare il tempo di aggiustare il proprio aspetto.

Brad Pitt era l’attore più vecchio

Brad Pitt è stato scelto per il ruolo di Collier, il capo dell’unità che opera a bordo di Fury: è il soldato più vecchio della squadra.

Non è un caso che il personaggio si chiami Don “Wardaddy” Collier, dove “Wardaddy” vuol dire proprio “paparino di guerra”.

L’attore si è calato benissimo nel personaggio, un po’ per la sua età anagrafica e un po’ per l’esperienza acquisita in altri film ambientati nello stesso periodo storico (es. Sette anni in Tibet).

La rissa “sfiorata”

I ben informati parlano di una rissa “sfiorata”: Brad Pitt e Shia LaBeouf non erano a conoscenza del fatto che il personaggio di Scott Eastwood (sergente Miles) dovesse masticare e sputare tabacco.

Così, infastiditi dal comportamento dell’attore, si sono rivolti in modo poco amichevole a Eastwood, arrivando quasi alle mani. Tutto si è sgonfiato quando è saltata fuori la verità.

In realtà alcuni rumors hanno confermato più di una rissa “sfiorata” sul set: a quanto pare il regista spingeva i suoi attori ad attaccare briga prima di girare una scena corale con l’obiettivo di consolidare il loro rapporto. Insomma un vero e proprio “schiaffo del soldato”.

Il fattore “preparazione fisica”

La forza del film è racchiusa anche nella capacità del cast di interpretare le difficoltà e le fatiche fisiche dei soldati della Seconda Guerra Mondiale.

Gli attori sono stati allenati dalla Navy SEAL per 5 mesi in modo da aumentare la resistenza fisica e temprare il carattere.

Logan Lerman ha rischiato un esaurimento nervoso

Logan Lerman ha vestito i panni di Norman Ellison, un soldato arruolato da qualche mese come dattilografo che non è mai salito su un carro armato, non è stato addestrato e non si è mai trovato faccia a faccia con il nemico. Insomma l’ultimo arrivato per eccellenza.

L’ansia da prestazione, le condizioni psicofisiche pesanti e l’addestramento con la Navy SEAL gli sono costati quasi un esaurimento nervoso.

L’hackeraggio subito

La pellicola è uscita in anticipo il 17 ottobre nei cinema statunitensi, ma qualche mese dopo la Sony Pictures ha rivelato di aver subito un attacco hacker importante e tra i film colpiti compariva anche Fury.

A quanto pare il film diretto da David Ayer è stato scaricato migliaia e migliaia di volte in modo illegale, diventando uno  dei più scaricati in assoluto nella storia della pirateria informatica. Pensiamo all’impatto di questo su un film non ancora uscito  in altri Paesi (Italia compresa).