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Fabrizio Corona difende Massimo Giletti: “Al sistema e a certi giornalisti, lui non è mai piaciuto”

Fabrizio Corona ha pubblicamente preso posizione a favore del conduttore televisivo e giornalista Massimo Giletti, dopo la sospensione fragorosa del programma di La7 Non è l’Arena. Le polemiche non si placano né sulla stampa né sul web. Non è l’Arena è stato chiuso per sempre, dopo 6 anni e 194 puntate.

Fabrizio Corona esalta Massimo Giletti

In un post condiviso sui suoi profili e pagine social, da Instagram a Facebook fino a Telegram, l’ex agente dei paparazzi italiani ha scritto: «Amico mio, amante della verità.. persona buona. Questo è Massimo. Un grande professionista un uomo che vive del e per il suo lavoro. Un giornalista televisivo che si è messo in gioco e ha creato di fatto una voce nuova nel panorama televisivo e dell’informazione. Quanti avrebbero avuto il coraggio di mettersi in gioco fino a questo punto? Nessuno, ed è evidente».

«A certi giornalisti Massimo non è mai piaciuto, a un certo sistema Massimo non è mai piaciuto – ha aggiunto Corona -. Sì abbiamo collaborato e se questa non è per voi giornalisti “chic” una cosa degna, significa che abbiamo lavorato bene. Conosco i professionisti validissimi del team della trasmissione; autori preparati e maestranze di grande livello. Tutta gente lasciata a casa senza alcun riguardo. E’ questa la battaglia che dovreste fare voi flaccidi e mediocri scribacchini da due soldi servi da sempre di un sistema editoriale manipolativo e di status quo. Invece, come sempre il vero show è la sofferenza del prossimo. Ti voglio bene Massimo, non mollare proprio ora. Con affetto e stima Fabrizio»

Non è l’Arena chiuso: l’ira di Massimo Giletti

«Chiediamoci perché ci hanno chiuso. Stavamo preparando tre puntate importanti, delicatissime. Deflagranti. E siamo stati fermati», si è sfogato il giornalista Massimo Giletti . Le tre puntate riguardavano la strage di via d’Amelio, Marcello dell’Utri e l’ex sottosegretario di Forza Italia D’Alì condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. La Stampa ha raccontato l’ultima riunione a La7 e ha rivelato che con molta probabilità sfumerà il ritorno del conduttore in Rai, proprio a causa del defenestramento da parte di Urbano Cairo: «E dopo tutto questo, col cavolo che ce lo riprendiamo». 

L’editore di La7, Umberto Cairo, ha smentito censure e gli ha augurato di trovare la stessa libertà incondizionata nella sua prossima esperienza televisiva o di altro genere. I dirigenti di viale Mazzini dicono che non ci sono stati incontri e abboccamenti.

È di ieri la notizia che sarebbe stato proprio Fabrizio Corona a vendere, tramite un’agenzia, alla trasmissione di Massimo Giletti Non è l’Arena le chat audio tra Matteo Messina Denaro e due pazienti conosciute durante la chemioterapia. Corona era stato contattato dal conoscente di una delle donne divenute amiche del capomafia durante le cure alla clinica La Maddalena. Le pazienti non conoscevano la vera identità del padrino che aveva detto di chiamarsi Andrea Bonafede. Corona ha poi incontrato in Sicilia il suo tramite per avere gli audio poi venduti a ‘Non è l’Arenà. Il contenuto era stato anticipato dal sito mowmag.com.