Unione europea in panne sul glifosato: nessun accordo sul contestato pesticida, che secondo i massimi esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è molto pericoloso per la salute umana e l’ambiente. La Commissione europea vuole una estensione ridotta a 5 anni. La licenza scade il prossimo 15 dicembre, ma la proposta al vaglio dei rappresentanti tecnici dei paesi Ue non prevede però l’eliminazione progressiva del prodotto, auspicata da alcuni Paesi.

Numerosi studi, tra cui quello del Centro internazionale di ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della salute, hanno rivelato che il glifosato è un prodotto probabilmente cancerogeno.
L’ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, ha invece dichiarato che il glifosato non è cancerogeno e non provoca mutazioni genetiche, ma solo seri “danni agli occhi” ed è “tossico con effetti duraturi sulla vita in ambienti acquatici”.
Ma i medici per l’Ambiente (ISDE) sostengono che il parere pubblicato dall’agenzia europea non è completo: “Questo parere, secondo quanto dichiarato dalla stessa agenzia, esclude la valutazione dei rischi da esposizione prolungata di esseri umani (agricoltori e consumatori), sui quali l’ECHA paradossalmente non si esprime. Ma è proprio l’esposizione sia professionale che residenziale o attraverso l’acqua e gli alimenti, che rappresenta un rischio per la salute delle persone, specie delle frange più vulnerabili quali donne in gravidanza e bambini”.
Il mensile Focus ha affermato che i livelli di glifosato, il componente chiave dei diserbanti più usati in agricoltura, sono cresciuti in modo importante nell’organismo umano negli ultimi due decenni.