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Noel Gallagher fa a pezzi il fratello Liam: “Non sopporto neanche la sua voce”

Noel Gallagher ha fatto a pezzi Liam, poiché non sopporta la sua voce e ha svelato alcuni retroscena e dettagli inquietanti sul fratello minore. In occasione dell’uscita del suo EP, “This Is the Place“, Noel è andato giù pesante e ha escluso a priori la reunion degli Oasis.

In un’intervista di fuoco rilasciata al The Guardian, Noel ha dichiarato: «Le interviste sono un rischio professionale, si creano delle situazioni così strane. Per esempio quando un ragazzo di Stoccolma che non hai mai visto in vita tua ti chiede di tua madre e l’unica risposta sincera che ti viene in mente è: “Ma cosa te ne importa? Le ho voluto bene fino a quando non ha dato alla luce Liam”».

Ha più volte accusato il fratello minore di atti intimidatori nei confronti delle donne, anche alla figlia Anaïs, di appena 19 anni: «Non è la prima volta che ha mandato dei messaggi a mia figlia o che ha minacciato mia moglie. Se fosse una persona normale e non una rockstar, la polizia sarebbe già andata a casa sua ma, dato che è una rockstar, la passa liscia. Soprattutto se inizi a contattare i miei figli e lasci che mia moglie venga bullizzata sui social media, costretta a chiudere il suo profilo Instagram per la me**a che hai gettato su di lei e mia figlia. Ogni volta che lo vedo è chiaro che stia per pisciarsi nei pantaloni».

Il celebre artista Noel Gallagher non apprezza affatto gli album del fratello Liam perché non sopporta la sua voce e anche perché la sua “musica non è sofisticata ed è realizzata da un uomo poco sofisticato per persone non sofisticate”.

Noel ha rivelato che quando era in tournée nei Paesi Bassi lo scorso mese ha acceso la tv del suo hotel per guardare il concerto di Glastonbury, dove si è esibito anche Liam: «Non credo di essere mai stato così imbarazzato per un uomo in tutta la mia vita. Ha tirato fuori l’incredibile trucco magico di far suonare le canzoni degli Oasis in modo bizzarro e scarno. E sembrava che stesse vivendo il giorno peggiore della sua vita, girovagando in quello che sembrava un pigiama di mio figlio, urlando in un microfono per qualche ingiustizia subita».