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La Scala di Milano arriva al cinema

Arriva un documentario che porta sul grande schermo uno dei più prestigiosi teatri del mondo, ovvero la Scala di Milano. Si tratta di duecentocinquanta anni di storia, rivissuti attraverso le emozioni dei protagonisti – veri o resuscitati tramite attori. Il documentario sarà in tutte le sale cinematografiche italiane, il 24 e 25 novembre, con il titolo «Teatro alla Scala. Il Tempio delle Meraviglie», per la regia di Luca Lucini, Silvia Corbetta e Piero Maranghi.

Il film-documentario ripercorre i momenti più avvincenti della vita del teatro milanese, grazie alla voce narrante di Sandro Lombardi. I grandi della lirica sono quasi tutti presenti: Mirella Freni, Placido Domingo, Rajna Kabaivanska, Leo Nucci. E del mondo del balletto troviamo Carla Fracci, Roberto Bolle, Alessandra Ferri. Le interviste dal vivo ai direttori d’orchestra Daniel Barenboim e Riccardo Chailly sono presenti insieme a video d’epoca con le testimonianze di Riccardo Muti e Claudio Abbado.

Intervistate però sono anche le varie maestranze, coloro senza i quali la vita del teatro sarebbe impossibile: parliamo dell’assistente del palcoscenico, del corista, del professore di tromba, e così via.

Una serie di camei hanno riportato in vita nel docufilm impresari, editori e sarte che hanno fatto la storia della Scala dietro le quinte. Gli attori scelti per interpretarli sono Filippo Nigro, Bebo Storti, Giuseppe Cederna, Francesca Inaudi, Gigio Alberti. Il film “Teatro alla Scala. Il Tempio delle meraviglie” è distribuito nel mondo da Nexo Digital e prodotto da Skira Classica, Arte France, Rai Com e Camera Lucida.

Inaugurato nel 1778, il Teatro alla Scala di Milano è il luogo per eccellenza della grande opera italiana. Gli autori, Luca Lucini e Silvia Corbetta, hanno dichiarato: “Immediatamente è stato chiaro che se avessimo voluto carpire i segreti di quasi 250 anni di storia del Teatro alla Scala di Milano, avremmo dovuto narrare ciò che la Scala è: una fabbrica di emozioni e un luogo unico al mondo, dove si concentrano passione, sacrificio, talento e dedizione. Abbiamo abbandonato la rigidità del racconto prettamente cronologico e ci siamo lasciati trasportare dalle rapide di un fiume fatto di luci, musiche, immagini, silenzi”.