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Lynda Carter risponde a James Cameron: “Smettila di screditare Wonder Woman”

Il botta e risposta tra James Cameron e Patty Jenkins riguardo a Wonder Woman non sembra placarsi, anzi. A rincarare la dose arriva il commento di Lynda Carter, l’attrice che per quasi 40 anni ha reso giustizia alla supereroina.

Lynda Carter risponde al nuovo attacco di James Cameron- foto cinema.everyeye.it

“Smettila di screditare Wonder Woman: sei un poverino. Forse non capisci il personaggio, io lo capisco di certo. Come tutte le donne, che sono più della somma delle loro parti. Le tue frecciatine teppiste a una regista brillante come Patty Jenkins sono poco avvedute. Il film ha fatto centro. Gal Gadot è fantastica. Lo so, signor Cameron, perché ho dato il volto a quel personaggio per quarant’anni. Insomma, Basta”.

Ma cosa ha scatenato una tale reazione da parte di Lynda Carter?

Qualche mese fa il regista James Cameron aveva rilasciato un commento al vetriolo su Wonder Woman: “Tutte le congratulazioni e le pacche sulle spalle che Hollywood si sta dando a proposito di Wonder Woman sono sbagliate. E’ un’icona resa oggetto, è la Hollywood dei maschi che fa sempre la stessa cosa”.

Patty Lenkins aveva ribattuto con una dichiarazione lasciata sui social: “L’incapacità di James Cameron di capire cosa sia Wonder Woman per le donne di tutto il mondo o cosa rappresenti, non sorprende: nonostante sia un grande regista, non è una donna. Le donne forti sono fantastiche. Il suo elogio del mio film Monster, e di come rappresentammo una donna forte anche se rovinata, è stato molto apprezzato. Ma se le donne devono essere sempre dure, toste e problematiche per essere percepite come forti, e non siamo libere di avere varie sfaccettatura o celebrare un’icona delle donne in tutto il mondo solo perché è attraente e adorabile, allora non siamo andati molto lontano, non trovate? Credo che le donne possano e debbano essere QUALSIASI COSA, proprio come i personaggi maschili. Non c’è un tipo giusto o sbagliato di donna potente. E l’immensa quantità di donne nel pubblico che hanno reso questo film un successo possono sicuramente scegliere e giudicare la loro personale icona progressista”.

Il regista premio Oscar per Titanic ha prontamente difeso le sue idee: “Rimango fedele a quello che ho detto. Gal è stata Miss Israele e indossava un costume con un bustino che ne risaltava le forme. Lei è assolutamente bellissima. Per me non è qualcosa di innovativo. Raquel Welch faceva la stessa cosa negli anni ’60. Per quanto applauda Patty Jenkins per aver diretto il film e Hollywood per aver lasciato che una donna realizzasse un grosso film action, non penso ci fosse nulla di innovativo in Wonder Woman. Credo fosse buono. Punto”.

Wonder Woman resta una pellicola che ha riscosso grande successo di critica e pubblico, incassando oltre 400 milioni di dollari in patria. Basterà questa ulteriore replica decisa a scrivere la parola fine a questa “battaglia”?