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Molestie sessuali: l’Academy espelle Roman Polanski e Bill Cosby

L’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences che premia il miglior cinema dell’anno con gli Oscar ha deciso di espellere Roman Polanski e Bill Cosby perché non compatibili con gli standard etici promossi.

Bill Cosby e Roman Polanski- foto thewrap.com

La nota diffusa dall’Academy spiega le ragioni della propria decisione: “Il consiglio dell’Academy Of Motion Pictures Arts and Sciences si è riunito martedì sera (1 maggio) e ha votato per espellere l’attore Bill Cosby e il regista Roman Polanski in conformità con i nuovi standard di condotta dell’Organizzazione. Il Consiglio continua a incoraggiare standard etici che richiedono ai membri di sostenere i valori di rispetto della dignità umana dell’Academy”.

La congrega a cui si devono gli Oscar dal 1927 ha espulso fino a oggi solo quattro dei suoi membri: Carmine Caridi, Harvey Weinstein, Roman Polanski e Bill Cosby.

L’attore 84enne reso famoso per il personaggio di Cliff Robinson nella serie tv degli anni ’80 I Robinson è stato accusato di abuso sessuale da Andrea Constand, ex dipendente del team di basket della Temple University. Oggi l’attore è stato riconosciuto colpevole di tre capi di imputazione e potrebbe rischiare dieci anni di carcere.

La storia di Polanski inizia nel ’77 con le accuse di molestie sessuali da parte della tredicenne Samantha Geimer. Il regista fuggì dal suolo americano per evitare la prigione e non vi ritornò nemmeno per ritirare la statuetta per il film Il Pianista.

Nel 2017, il regista polacco è stato messo sotto inchiesta per il presunto stupro ai danni della quindicenne Renate Langer avvenuto nel ’72 a Gstaad.

Harland Braun, avvocato di Polansky ha riferito che il regista è rimasto sconvolto dalla decisione dell’Academy che, nonostante ciò, non gli ha revocato la statuetta vinta con Il Pianista nel 2003, venendo meno alle sue stesse regole.

Il legale ha aggiunto di essere pronto a comparire di fronte all’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences, presentando una difesa che l’Organizzazione ha rifiutato già di ascoltare una volta.