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Disastro Myrta Merlino: messa ko in diretta | Studio in tilt

Myrta Merlino non ha potuto gestire una situazione incresciosa in diretta e lo studio è andato in tilt: cosa è successo?

Myrta Merlino è una giornalista molto conosciuta grazie alle inchieste per il rotocalco Mixer, le ospitate alla trasmissione Casa Raiuno, la conduzione del programma Economix e del talk show L’aria che tira.

Non solo programmi televisivi. La carriera della giornalista vanta moltissime collaborazioni con quotidiani e giornali importanti, tra i quali ricordiamo Il Sole 24 Ore, Il Messaggero, Panorama, Nord e Sud, Il Secolo XIX, Il Resto del Carlino e La Gazzetta del Mezzogiorno.

Purtroppo qualche tempo fa, pur essendo una professionista stimata, la giornalista è finita al centro delle polemiche per le accuse di alcuni lavoratori del programma di La7, secondo i quali avrebbe avuto un comportamento “incivile e maleducato”.

Si vociferava che queste polemiche potessero costarle il programma e portarla alla concorrenza, ma la giornalista continua a portare avanti la propria creatura anche durante questa stagione televisiva.

La telefonata in diretta a Myrta Merlino

Durante la puntata de L’aria che tira dell’8 maggio, la conduttrice ha ricevuto una telefonata in diretta da Michele Santoro (impegnato a Lampedusa), il quale ha puntato il dito contro il filmato mandato in onda che alterna immagini e interviste della Staffetta  per la pace tra Russia e Ucraina da lui organizzata e un raduno pro-Putin a Roma.

Michele Santoro ha ammesso di non aver visto il servizio, ma di aver ricevuto diverse telefonate riguardo la “scorretta giornalistica molto grave” e ha annunciato possibili querele. Dopodiché l’ex volto Rai ha chiuso il telefono senza attendere la replica di Myrta Merlino (arivata comunque per il collega e il pubblico).

Michele Santoro

La Staffetta per la pace tra Russia e Ucraina

La Staffetta per la pace tra Russia e Ucraina alla quale si riferisce Michele Santoro è un flashmob da lui lanciato (insieme alla docente Donatella Di Cesare e l’ex onorevole Cristian Romaniello) e destinato a unire contro la guerra e a riaccendere la speranza da Aosta a Lampedusa.

L’idea del giornalista ha avuto una risposta positiva (comprovata dalle migliaia di adesioni), il che ha fatto nascere le ipotesi che potrebbe essere il punto di partenza per un nuovo movimento o anche un vero e proprio partito. Per adesso, però, c’è il no di Santoro.