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Marco Simone su Weah: “Sotto la doccia ne aveva molta di concorrenza”

Marco Simone è stato uno dei calciatori più forti del blasonato Milan di Weah, Gullit e Rijkaard. L’ex centravanti, che agiva sia da prima che da seconda punta, ha vinto con il Diavolo ben quattro campionati italiani, due Coppe dei Campioni/Champions League, due Coppe Intercontinentali, tre Supercoppe UEFA e tre Supercoppe italiane. All’epoca il calcio più ambito e importante si giocava in Serie A. Oggi è allenatore di calcio e dirigente sportivo.

Marco Simone – Foto: Instagram ufficiale

Ospite a Bagheera, morning show di Radio Cusano condotto da Bussoletti e Arianna Caramanti, Marco Simone ha rivelato alcuni dettagli molto intimi e piccanti dei suoi ex compagni del Milan: “Weah era impressionante anche sotto la doccia? Siamo in fascia protetta? Posso solo dire, però, che in quella squadra aveva una grande concorrenza con Ruud Gullit e Frankie Rijkaard su tutti ma non solo. Chi? Vi basta riguardare quella rosa e lo capite facilmente chi competeva in tal senso. A parte le doti da doccia, comunque, quella era un Milan di tanti ragazzi che piacevano: c’erano per esempio Paolo Maldini e Billy Costacurta. E Bubu Evani? Ah ah”.

L’ex attaccante del Paris Saint-Germain e del Monaco ha poi continuato: “Diciamo che la maggior parte delle marachelle le ho fatte con George Weah. Soprattutto quando ero scapolo e lui per circa un anno venne a vivere da me. Ma sono marachelle che sono irraccontabili per cui la finisco qui”.

Poi ha svelato un aneddoto: “Inventai la scarpa bianca? È vero, ma sono un inventore poveraccio. Le indossai per la prima volta nel 1995, nella finale di Coppa di Campioni contro l’Ajax, quando tutti i calciatori avevano gli scarpini neri e fu una cosa mai vista prima. Se avessi potuto tecnicamente depositare quell’idea, sarei diventato miliardario ma era impossibile depositare ‘il colore bianco’. Comunque l’anno dopo tutte le marche mondiali, da Nike ad Adidas, non fecero più le scarpe nere”.

“Nel 1998, in modo del tutto inatteso, io andai al PSG e Gianluca Vialli, scomparso un anno fa, al Chelsea. Fummo i primi due italiani a lasciare la Serie A per l’estero, tra l’altro in quel periodo anni Novanta dove il calcio più importante in Europa era in Italia. Ora i giovani partono di più? È brutto a dirsi ma vanno dove sta il Dio denaro, dove la moneta è più importante”, ha concluso Marco Simone.