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Friends of Fendi: Stefano Pilati è il primo designer

Stefano Pilati è il primo designer di Friends of Fendi, progetto voluto da Kim Jones e Silvia Venturini Fendi che vede la partecipazione di altri stilisti nel ripensare lo stile della maison in una capsule. Nella collezione il 57enne fashion designer italiano interpreta un’eleganza androgina, ispirata agli anni Venti e all’idea della “flapper”, vista come sarebbe al giorno d’oggi.

Fendi – Foto: Facebook ufficiale

Questa giovane donna degli anni Ruggenti, snella, senza corsetto, vestita da ragazzo, vista come un simbolo di audace libertà femminile, è ora percepita da Pilati come un simbolo di libertà del vestire per entrambi i sessi, riflesso dei cambiamenti culturali ed estetici che sovvertono anche la tradizione dell’abbigliamento. Così il rigore e la costruzione del mondo maschile si uniscono alle curve femminili, in particolare nella confezione che presenta una costruzione più morbida e voluminosa. La sartoria maschile potrebbe essere indossata con canottiere di seta o pelle da parte degli uomini.

Quella femminile è indossata da entrambi i sessi. Pilati è un maestro del taglio e della costruzione sartoriale e sa come infrangere le regole e farle valere. La dualità si estende dove Milano incontra Roma nella collezione. Qui lo chic borghese milanese incontra la libertà romana. La perversità borghese è giocata insieme a una spensieratezza aristocratica. I classici della silhouette, della materialità e del gusto vengono affrontati in modo rigoroso e giocoso dal milanese Pilati nella quintessenza della casa romana, dove c’è davvero un incontro di due mondi.

Le dichiarazioni di Kim Jones e Stefano Pilati

“Stefano è uno dei designer che ammiro di più. Sono sempre stato innamorato del suo lavoro – rivela Kim Jones – è stato un’ispirazione per quello che faccio. Incarna Friends of Fendi, è un amico, una fonte d’ispirazione e un designer per i tempi moderni, che guarda sempre al futuro, ponendo domande e offrendo soluzioni”.

“Milano contro Roma – commenta Pilati – io sono milanese ma c’è una libertà nello stile romano che Milano non ha, c’è sempre il di più. Questo è l’incontro di due mondi e sono toccato dall’opportunità che Kim, Silvia e Fendi mi hanno dato di essere me stesso mentre esploro il loro incomparabile mondo Fendi”.