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Moda: dopo la pandemia di Covid, futuro incerto per i tacchi alti

Moda, dopo la pandemia di Covid futuro incerto per i tacchi alti. Il Wall Street Journal ha rivelato che le vendite 2020 sono quasi dimezzate rispetto al precedente anno. Secondo il gruppo di ricerche di mercato Npd è evidente la ragione: senza uffici, bar, feste dove andare vestite di tutto punto.

Scarpe con tacchi – Foto: Pixabay.com

Secondo Beth Goldstein, che per Npd cura il settore delle calzature, se ripresa ci sarà nel 2021, sarà limitata: liberate dalla tirannia dei tacchi, le donne rifiutano di tornare a soffrire in cambio di quei centimetri di autostima garantiti dal non camminare rasoterra.

Rappresenta un rapporto complicato, quello delle donne con i tacchi: “Alcune sono grate di averli lasciati nell’armadio, ad altre mancano e non vedono l’ora di tornare a indossarli”, ha detto al Wall Street Journal Marjorie Jolles che insegna Gender Studies alla Roosevelt University.

La pausa forzata nell’abbigliamento formale ha d’altra parte indotto a un ripensamento più ampio: non è solo una questione di look o di comodità, sono in molte oggi che considerano il tacco, letteralmente e figurativamente, un simbolo di repressione, l’equivalente del corsetto delle loro antenate.

A New York tra le accuse al governatore Andrew Cuomo è stato citato un certo dress code, che includeva i tacchi, imposto alle sue segretarie. C’è in gioco un pizzico di politica, con la vice-presidente Kamala Harris che ama indossare le Converse anche in occasioni ufficiali, contro Melania Trump e i suoi stiletti killer: messi in ogni occasione, anche nelle condizioni più scomode.