Taylor Swift descrive il significato dell’album Reputation in una lettera ai fan
Taylor Swift ha descritto il significato del suo nuovo album Reputation in una lettera indirizzata ai fan mediante i social network. La star di Shake it off ha parlato della vera essenza di una persona in relazione alle numerose immagini e sfumature che ognuno ha, attraverso il punto di vista di qualcun altro.
L’artista di Ready for it ha esordito così: “Pensiamo di conoscere qualcuno, ma la verità è che conosciamo solo la versione che loro che hanno scelto di mostrarci. Conosciamo il nostro amico in una certa luce, ma non sappiamo il modo in cui lo conosce il loro amato. Proprio come il loro amante non conoscerà mai come lo vediamo noi, da amico. La madre lo conosce in modo diverso rispetto al loro compagno di stanza, che lo conosce in modo diverso rispetto al collega. Il loro ammiratore segreto li guarda e li vede come un tramonto elaborato di un colore brillante, dalla dimensione, dallo spirito inestimabile”.
La ricca, potente, influente e famosa artista statunitense ha aggiunto: “Eppure, uno sconosciuto passerà davanti a quella stessa persona e vedrà un membro senza volto della folla, nient’altro. Possiamo sentire le voci di una persona e credere che queste cose siano vere. Possiamo un giorno incontrarci e sentirci sciocchi per aver creduto a pettegolezzi senza fondamento. Questa è la prima generazione che sarà in grado di guardare indietro la propria storia di vita, documentata attraverso immagini su internet, e insieme scopriremo gli effetti successivi”.
Per poi concludere: “In definitiva, pubblichiamo foto online per accertarci di ciò che gli sconosciuti pensano di noi. Ma poi ci svegliamo, guardiamo allo specchio i nostri volti e vediamo le crepe e le cicatrici, le macchie e la crisi. Speriamo che un giorno incontreremo qualcuno che vedrà la stessa faccia mattutina ma anche il futuro, il loro partner, per sempre. Qualcuno che ancora ci sceglierà anche quando vedranno tutti i lati della storia, tutti gli angoli del caleidoscopio che siamo”.