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Tribù Urbana è il nuovo album di Ermal Meta

Tribù Urbana è il nuovo album di Ermal Meta, che è disponibile a partire da oggi, è stato anticipato dal singolo No Satisfaction e dalla canzone sanremese, Un milione di cose da dirti, che ascolteremo nel corso della 71esima edizione del Festival di Sanremo. Il bravissimo cantautore ha parlato del significato di questo album e di tanto altro ancora.

Ermal Meta – Foto: Facebook

“Ho una voglia immensa di portare questo disco dal vivo – ha detto Ermal – Di solito, scrivo, immaginando di stare sul palco. In questo caso, ho scritto le canzoni, immaginandomi in platea. Tante persone vanno ai concerti per cantare la musica che ascoltano. Ho scritto canzoni da cantare a squarciagola. Non avevo stadi all’orizzonte. Il COVID mi ha messo i bastoni tra le ruote ma ci sono stati bastoni molto più gravi dei miei. Ne usciremo diversi, cambiati per sempre nonostante la capacità di dimenticare le cose che ci hanno fatto male. Però ho avuto molto tempo per concentrarmi su quello che stavo scrivendo”.

Per poi aggiungere: “Il disco è una commistione di cose diverse. C’è una parte classica come la canzone sanremese, ad esempio. In altre occasioni, invece, ho preso strade diverse. Non sono rimasto all’interno di un genere. La musica è bella tutta. Ho cercato di metterci dentro un po’ di tutto quello che ho ascoltato. Ho sperimentato suoni diversi. Le collaborazioni? Non ci sono ma ci ho pensato. Volevo fare qualcosa di controcorrente in un periodo dove i featuring abbondano”.

Ha poi continuato: “È un disco strano, ci ho lavorato con la voglia di correre quando la libertà mancava. Il disco ha un’anima più rockeggiante ma i suoni sono tutti molto dosati. Ho attraversato il periodo punk e il cross-over e quel tipo di sound mi è rimasto. Il titolo Tribù Urbana mi è venuto in mente una volta finito di ascoltare tutte le canzoni. Gli essere umani tendono a stare vicini. La tribù è l’anima che unisce le persone. Le nostre città sono sempre più diversificate, ci sono sempre più colori. La tribù urbana non esiste fisicamente, come la musica, ma c’è”.