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Antonio Ricci a ruota libera su Chiara Ferragni e Francesca Fagnani

Antonio Ricci ha rilasciato una lunga intervista rilasciata al settimanale di gossip Chi in cui ha parlato di Chiara Ferragni e Francesca Fagnani. Il famoso e popolare rapper e produttore cinematografico Fedez ha confessato che il caso Balocco ha influito negativamente anche sulla fine del suo matrimonio con la celebre influencer, imprenditrice digitale e stilista. Tanti brand l’hanno scaricata. Per lei è davvero un periodo nerissimo.

Antonio Ricci nello studio di Striscia la notizia – Foto: Facebook ufficiale del programma

L’ideatore del tg satirico di Canale 5 ha asserito: «A Chiara Ferragni ha fatto più male chi l’ha denunciata per il pandoro o il video in cui lei stessa in tuta parla di un errore di comunicazione? Devi pensarci prima, se non sei obnubilato dici: “Io, comunque, devolvo subito una cifra all’ospedale, poi vediamo come andrà la vendita dei pandori”, non sto ad aspettare la decisione dell’Antitrust. Perché se lo fai solo dopo essere stata sanzionata, non basterà nemmeno un milione di euro per ricomprarti l’integrità».

Sulla presunta pubblicità occulta di gioielli da parte di Francesca Fagnani a Belve, evidenziata dal Tg satirico, Ricci ha spiegato: «A me la Fagnani sta simpatica e la trovo molto brava. Ritengo da sempre che la tv non sia una finestra sul mondo, ma sul mercato, e voglio dimostrarlo. La Fagnani indossa i gioielli senza citare il brand, perché non può, allora il brand, sui suoi canali, la ringrazia per averli indossati e lei mette “mi piace”. Ma non lo dico io, lo dice l’Ordine dei giornalisti: i giornalisti non possono fare pubblicità. Ci raccontano un sacco di favole, conosco questo mondo e c’è sempre qualcuno che trae vantaggio. Può essere anche che uno crei vantaggio ad altri senza saperlo, ma allora non sei una “belva”, sei una “merla” con il collare…».

Sul futuro di Striscia ha spiegato: «Pensavo che prima o poi sarebbe finita e, invece, ce n’è sempre una, ci si diverte. Questo è un periodo florido: Vannacci, Fassino, Fagnani, non ci si annoia mai».

Sulla sua fama “diabolica”, Ricci ha confessato: «Io mi considero santo. C’è da dire, però, che anche il diavolo si considera santo. I miei bersagli? Sono sicuro che me li mandi Dio… Chi prendiamo di mira può redimersi. Ho letto che Flavio Insinna, di cui mandammo dei fuorionda infuocati, ha detto che era su una via strana, ha ripensato a un certo modo di vedere il lavoro. Mi fa piacere pensare di potergli credere».