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Anna Wintour rivela: “Stiamo per entrare nei ruggenti anni Venti post Covid”

Anna Wintour non ama rilasciare interviste. La 71enne direttrice di Vogue, che è considerata la più autorevole rivista di moda al mondo, preferisce sempre mantenere un low profile e si mantiene sempre lontana dai riflettori mediatici. Questa volta però la celebre, influente e potente giornalista e editrice britannica con cittadinanza statunitense ha fatto un’eccezione al Financial Times. La mamma vip di Charles e Bee, nati dal suo precedente matrimonio con lo psichiatra infantile David Shaffer, ha parlato di pandemia e di post Covid prendendo in esame i consumi di lusso.

Anna Wintour – Foto: Wikipedia.org

Anna Wintour fa delle previsioni sul post pandemia

La nota direttrice di Vogue, di recente nominata chief content officer di tutti i periodici del gruppo Condé Nast, ha fatto delle previsioni sul post pandemia di Covid-19, alla luce delle riaperture nel Regno Unito dopo un lungo periodo di restrizioni e lockdown che hanno messo in ginocchio l’economia mondiale. La compagna di Shelby Bryan, un imprenditore texano, ha parlato di un possibile ritorno a nuovi Anni Venti Ruggenti. Sarà davvero così?

Anna Wintour ha preso in considerazione in particolar modo le recentissime file davanti ai negozi di Gucci e Dior, che hanno appena riaperto a Londra, nell’analizzare il possibile periodo post pandemia. Secondo la famosa e temutissima giornalista e icona internazionale della moda tornerà nel mondo l’appetito per le merci di lusso.

Anna Wintour – Foto: Facebook

“Stiamo per tornare a nuovi Anni Venti Ruggenti – ha detto Anna Wintour al Financial Times -. La gente è stata chiusa in casa per troppo tempo e ora vuole uscire e spendere. Vogliono viaggiare. Vogliono tornare a vestirsi”. La regina della moda ha sottolineato che non si tratta di essere all’antica quanto piuttosto di voler godere quel che la vita ha da offrire.

La giornalista e direttrice di Vogue si è poi espressa su un altro punto, che spesso solleva critiche e polemiche. La diva della moda mondiale ha contestato l’idea che le riviste Condé Nast siano per un’élite: “Siamo un’azienda che crede nella qualità e nel modo migliore di raccontarla”.