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Pitti Uomo, british style in tempi di Brexit

Pitti Uomo, british style in tempi di Brexit. Come da Manuel Ritz dove fantasia e colore si rincorrono tra i classici tessuti made in England, dal Principe di Galles e al pied de poule.

Nuance cammello, ocra, blue royal e biscuit ricordano i look di David Bowie e Jarvis Cocker e si alternano alle nuance fumo di Londra e nero dei vestiti più informali che potrebbero essere indossati da Robbie Williams e da Pete Doherty. Un personaggio che sembra aver ispirato anche Paltò con le sue tre linee: Archive, Plus e Hybrid.

Capofila del British style classico è Carlo Pignatelli che debutta a Pitti con 25 capi ispirati ai brit boy che mixano stile classico e fantasie brillanti, con un aplomb del gusto sartoriale nelle rifiniture ricercate, con abbinamenti insoliti, per smoking e giacche da baronetto. La palette è quella della campagna inglese: blue al red berry (mirtillo, lampone, mora), green fir (aghi di pino), black coal (nero carbone), honey (miele) and chestnut (castagno). Non mancano gli smoking in lana ricamata paisley con redingote e dettagli in raso di seta, le camice-gioiello. Meno classico lo smoking doppiopetto collo sciallato in crespo di lana nero e oro con bottoni silver, cravatta in micro fantasia lurex, camicia in twill di cotone con ruches sul collo. La collezione prende spunto da un club per gentiluomini, quindi i tessuti sono strutturati, lucide e opachi, pieni e vuoti, con effetti 3D e in fantasie animalier, geometriche e floreali. Da Paltò il cappotto ha tre anime: Archive, Plus e Hybrid.