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Michael Bublé dice addio alla carriera: “Il cancro di Noah mi ha cambiato”

Michael Bublé ha annunciato il suo ritiro dalla musica al Weekend del Daily Mail. La malattia del figlio Noah, che oggi ha 5 anni, gli ha stravolto la vita. Dopo 75 milioni di dischi venduti e a un mese dall’uscita del suo nuovo album Love, che uscirà il 16 novembre, il 43enne crooner canadese ha spiegato che a determinare la sua decisione è stato il cancro al fegato del figlio maggiore, che si è ammalato quando aveva tre anni.

Luisana Lopilato e Michael Bublé con i due figli – Foto: Facebook

L’artista Michael Bublé, che si è sempre schierato a favore dei diritti gay, ha rivelato che la patologia che ha colpito suo figlio ha cambiato la sua percezione della vita.

Il marito dell’attrice e modella argentina Luisana Lopilato ha raccontato al settimanale tedesco: “In una situazione del genere vuoi soltanto morire. Non sapevo neanche se stessi respirando o meno. Per mia moglie era lo stesso e anche se tra i due ero il più forte, non ero forte”.

Bublé ha raccontato che il personaggio dell’attore italiano Roberto Benigni nel bellissimo film La vita è bella lo ha aiutato molto ad affrontare la malattia del figlio. “Il film era ambientato in un campo di concentramento e il personaggio di Benigni, Guido, e suo figlio riuscivano a sopportare quella situazione solo scherzando su tutto – ha dichiarato l’artista – Non so se è stata una scelta, ma è stato quello che ho fatto. Innanzitutto non ho mai nominato l’ospedale – ha proseguito -, perché lo chiamavo hotel del divertimento. E con le lenzuola pulite che ci davano ogni giorno, costruivo una tenda per Noah. È stato un esercizio difficile. E mi fa ancora male parlarne”.

Ha poi ricordato che quando è arrivata la diagnosi, la sua vita è cambiata radicalmente. “In quel momento mi sono reso conto di quanto fossi stato stupido a preoccuparmi di cose che non erano importanti – ha dichiarato Michael Bublé – Ero imbarazzato dal mio ego. Allora ho deciso che non avrei mai più letto il mio nome sulla stampa, mai più letto una recensione. Mai più usato i social media. E non l’ho più fatto”.

Perché è tornato in sala di registrazione per incidere il suo ultimo album? “Per prima cosa sentivo un debito di gratitudine nei confronti di tutte le persone che hanno pregato per noi – ha spiegato – Gesti che mi hanno dato fiducia nell’umanità. Due, perché amo la musica e credo di conservare l’eredità dei miei idoli. E tre, perché se il mondo stava per finire, e non intendo il mio inferno personale ma il caos politico in Usa e la disgregazione dell’Europa, allora non c’era un momento migliore per fare musica”.