Home » Fuorionda Andrea Giambruno: la segnalazione dell’Ordine dei giornalisti e la versione di Antonio Ricci

Fuorionda Andrea Giambruno: la segnalazione dell’Ordine dei giornalisti e la versione di Antonio Ricci

I fuorionda televisivi del giornalista Andrea Giambruno trasmessi dal tg satirico di Canale 5, Striscia la notizia, continuano a tenere banco sulla stampa italiana e internazionale. Dopo il post social sulla rottura definitiva con il compagno, la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha deciso di non parlare più di questo argomento troppo delicato. Intanto il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha presentato una segnalazione al proprio Consiglio di disciplina territoriale riguardo ai fuorionda del conduttore tv di Diario del giorno.

Andrea Giambruno segnalato dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia

Da quanto si è appreso la pratica, relativa all’ipotesi di violazione delle norme deontologiche da parte dell’ex compagno di Giorgia Meloni, come nella norma segue un ordine cronologico e si ritiene partirà in tempi relativamente brevi. Andrea Giambruno, 42 anni, nato a Milano, è giornalista pubblicista dal 2014 e proprio nelle tv locali aveva iniziato la sua carriera, passando poi a Mediaset.

“Il consiglio dell’Ordine della Lombardia ha deciso di segnalare al Consiglio di disciplina territoriale i due servizi mandati in onda dal programma satirico Striscia la notizia il 18 e 19 ottobre 2023, dal quale sembrano emergere frasi e allusioni rivolte da Andrea Salvatore Giambruno, giornalista pubblicista, ad alcune colleghe della redazione del programma giornalistico Diario del Giorno. Il Consiglio di disciplina deciderà nell’ambito della propria autonomia in ambito disciplinare”, si legge sul sito dell’Odg.

Fuorionda Andrea Giambruno: parla Antonio Ricci

Antonio Ricci di Striscia la notizia ha parlato alla stampa del caso fuorionda di Andrea Giambruno: “Ho letto ricostruzioni mirabolanti, complottarde, a volte incredibili, ma tutte divertenti. Vorrei anch’io fornire la mia versione, naturalmente senza nessuna pretesa di esser creduto, ci mancherebbe, ma solo per dare un contributo al dibattito. Il fatto, secondo me, si sarebbe svolto così. Mercoledì mattina sulla scrivania mi trovo la rivista Chi (secondo alcuni house organ della fam. Berlusconi) con in prima pagina la foto del first gentleman in un campo di grano, a guisa di papaverone o spaventapasseri All’interno veniva esaltato il cuore “gitano” e il ciuffo del giornalista che sarebbe priapescamente cresciuto con gli ascolti. ‘Acciderbola’ ho pensato l’astuto cardinal Signorini si sta preparando a celebrare una beatificazione”.

E poi ancora: “Siccome sono un laico, specie in estinzione, ho una naturale diffidenza verso i nuovi santi, ricorderete il Caso Soumahoro. Ho pensato subito di utilizzare l’antidoto. Da una fortunosa pesca estiva avevo due fuorionda del giornalista in frigo. Li ho usati. Così come son solito fare. Come quello di Buttiglione-Tajani che Berlusconi dichiarò esser la causa della caduta del suo governo”.

Ha poi sottolineato: “Qualche lombrosiano potrebbe obiettare: ‘Potevi mandarlo senz’audio, non ci vogliono mica dieci anni per capire che soggetto è, basta solo vedere come cammina’. Lo so, a volte son didascalico. È un mio difetto. Violando la privacy vi posso raccontare della telefonata di Fedele Confalonieri. L’incipit è stato: ‘Sei il re dei rompicog*ni, anzi sei l’imperatore dei rompic***ni’. La cosa che mi ha più stupito di tutto il dibattito è che per il 90% dei giornali sembra impossibile che possa esistere qualcuno che prende iniziative di testa sua e non sia un mero ventriloquo. Un’anomalia da censurare”.

Ha poi concluso citando una frase emblematica del post social di rottura della premier Giorgia Meloni: “Per quanto riguarda la pioggia sulla roccia, magari non scalfisce subito, ma può far nascere un bell’arcobaleno”.