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Roger Waters attacca Lana Del Rey per la sua partecipazione al Meteor Festival in Israele

Roger Waters ha attaccato Lana Del Rey per la sua partecipazione al Meteor Festival 2018 in Israele, che è in programma dal 6 all’8 settembre a Tel Aviv. Il 74enne cantautore, polistrumentista e compositore britannico ha smontato la difesa di Lana Del Rey, parlando di atto politico.

Roger Waters e Lana Del Rey – Foto: Redfm921.com

La star musicale di Love, Lana Del Rey, si era giustificata così sul suo profilo Twitter: “Vorrei ricordarvi che esibirmi a Tel Aviv non è una dichiarazione politica o un impegmo nei confronti dei politici locali, così come cantare in California non vuol dire che le mie visiioni siano in linea con le opinioni dell’attuale governo o con delle azioni a volte persino disumane. O che io perdoni il mio attuale presidente, che prende in giro le persone disabili alle manifestazioni. Ovviamente questo non signfica che io mi stia dimenticando di certe atrocità fatte dallo stesso stato di Israele di recente. Sto soltanto dicendo che sono una semplice cantante – aveva sottolineato l’artista di White Mustang -, sto facendo del mio meglio per muovermi nelle acque sempre agitate di quei paesi che sono perennemente in guerra e dove devo andare ogni mese. Giusto per precisazione, sto facendo del mio meglio e le mie intenzioni sono di gran lunga più nobili di quelle di molte altre persone che conosco”.

Non la pensa così il cofondatore ed ex membro storico del gruppo musicale inglese Pink Floyd insieme a Syd Barrett, Richard Wright e Nick Mason. Roger Waters ha ammonito Lana Del Rey: “Ho letto i tuoi commenti su Twitter e forse posso aiutarti a chiarire un paio di cose. La Palestina è in una situazione unica in quanto il BDS (il movimento di boicottaggio contro Israele, nato nel 2005 ndr.) esiste su richiesta della società civile palestinese. Rispettarlo come me e molti altri è un atto politico di sostegno per il popolo palestinese. Attraversarlo, al contrario, è un atto politico a sostegno dello Stato di Benjamin Netanyahu, anche se nel profondo del tuo cuore credi di essere neutrale”.