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Festival di Cannes 2020: la Selezione Ufficiale di una manifestazione saltata

Il Festival di Cannes 2020 non si farà, ma il delegato generale Thierry Frémaux ha annunciato comunque la lista dei film fregiati del marchio di Cannes, una specie di “bollino di qualità”.

Festival di Cannes- foto cbr.com

Durante una diretta streaming, infatti, Thierry Frémaux ha annunciato tutti i film (oltre 50) della Selezione Ufficiale di Cannes, gli stessi che non potranno concorrere alla Mostra del cinema di Venezia.

In pratica, pur non avendo elaborato un piano B per organizzare il Festival di Cannes nei prossimi mesi, i titoli della Croisette non potranno partecipare alla Mostra internazionale d’arte cinematografica 2020.

Per molti, la mossa del direttore dell’Istituto Lumière di Lione rischia di penalizzare il Festival del Cinema di Venezia, nonostante la cancellazione della kermesse francese.

Dal canto suo, però, Fremaux ha sottolineato come la diffusione della Selezione Ufficiale 2020 sia vitale per sostenere i titoli selezionati da varie commissioni selezionatrici durante la loro release nei cinema.

“Per noi è il modo migliore per aiutare il cinema, concentrarsi sui film che usciranno nei cinema nei prossimi mesi. La riapertura delle sale, dopo mesi di chiusura, è una questione cruciale”.

Ecco la Selezione Ufficiale del Festival di Cannes:

  • The French Dispatch di Wes Anderson
  • Eté 85 di François Ozon
  • Asa ga Kuru (True Mothers) di Naomi Kawase
  • Lovers Rock, Mangrove di Steve McQueen
  • Druk (Another Round) di Thomas Vinterberg
  • ADN (DNA) di Maïwenn
  • Last Words di Jonathan Nossiter
  • Heaven: To The Land of Happiness di Im Sang-soo
  • El olvido que seremos di Fernando Trueba
  • Peninsula di Yeon Sang-ho
  • In the Dusk (Au crépuscule) di Sharunas Bartas
  • Des hommes di Lucas Belvaux
  • The Real Thing di Koji Fukada
  • Passion simple di Danielle Arbid
  • A Good Man di Marie-Castille Mention-Schaar
  • Les Choses qu’on dit, les choses qu’on fait di Emmanuel Mouret
  • Souad di Ayten Amin
  • Limbo di Ben Sharrock
  • Rouge (Red Soil) di Farid Bentoumi
  • Sweat di Magnus von Horn
  • Teddy di Ludovic e Zoran Boukherma
  • February (Février) di Kamen Kalev
  • Ammonite di Francis Lee
  • Un médecin de nuit di Elie Wajeman
  • Enfant terrible di Oskar Roehler
  • Nadia (Butterfly) di Pascal Plante
  • Here We Are di Nir Bergman
  • Septet: The Story of Hong Kong di Ann Hui, Johnnie To, Tsui Hark, Sammo Hung, Yuen Woo-Ping, Patrick Tam e Ringo Lam
  • Falling di Viggo Mortensen
  • Pleasure di Ninja Thyberg
  • Slalom di Charlène Favier
  • Casa de antiguidades (Memory House) di Joao Paulo Miranda Maria
  • Broken Keys (Fausse note) di Jimmy Keyrouz
  • Ibrahim di Samir Guesmi
  • Beginning (Au commencement) di Dea Kulumbegashvili
  • Gagarine di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh
  • 16 printemps di Suzanne Lindon
  • Vaurien di Peter Dourountzis
  • Garçon chiffon di Nicolas Maury
  • Si le vent tombe (Should The Wind Fall) di Nora Martirosyan
  • John and The Hole di Pascual Sisto
  • Striding into The Wind (Courir au gré du vent) di Wei Shujun
  • The Death of Cinema and My Father Too (La Mort du cinéma et de mon père aussi) di Dani Rosenberg
  • En route pour le milliard (The Billion Road) di Dieudo Hamadi
  • The Truffle Hunters de Michael Dweck di Gregory Kershaw
  • 9 jours à Raqqa di Xavier de Lauzanne
  • Antoinette dans les Cévennes di Caroline Vignal
  • Les Deux Alfred di Bruno Podalydès
  • Un triomphe (The Big Hit) di Emmanuel Courcol
  • L’Origine du monde di Laurent Lafitte
  • Le Discours di Laurent Tirard
  • Aya to Majo (Earwig and The Witch) di Goro Miyazaki
  • Flee di Jonas Poher Rasmussen
  • Josep di Aurel
  • Soul di Pete Docter