GRANDmothers e la gravidanza in età avanzata: il progetto di Anna Radchenko

GRANDmothers e la gravidanza in età avanzata: un tema molto attuale che è stato analizzato nel nuovo, coinvolgente ed entusiasmante progetto dell’artista multidisciplinare e regista russa Anna Radchenko contro la discriminazione generazionale. Il progetto illustra come un giorno avremo la possibilità di scegliere di iniziare una gravidanza in età avanzata, anche come nonni. Composto da un set di fotografie e da un cortometraggio, GRANDmothers diventa un commento visivo umoristico sulla pressione della società sul diventare madre entro una certa età per sentirsi valorizzate.

Con un cast di modelle anziane, GRANDmothers non è il primo progetto in cui Anna Radchenko ha affrontato il problema della discriminazione generazionale nella cultura contemporanea. Prendendo ispirazione da sua madre, la Radchenko ha iniziato ad esplorare la questione con il suo fashion film Silver Goddesses nel 2017, nel quale ha celebrato la bellezza e lo spirito dell’invecchiare. GRANDmothers rappresenta il proseguimento di questo discorso, presentando una donna incinta, creativa ed attiva, e semplicemente più anziana.

Come nelle precedenti produzioni della Radchenko, è presente un forte elemento fashion anche in questo suo ultimo progetto. GRANDmothers comprende una selezione di stilisti internazionali, emergenti e confermati, con un’attenzione particolare verso le etichette russe, come Outlaw Moscow, Roma Uvarov Design e Fakbyfak. Considerando la moda come un modo per esprimere la propria creatività, si sottolinea come l’età non debba essere un limite nella scelta dei capi. La Radchenko comunica con lo spettatore attraverso un’estetica di contrapposizioni. Dallo styling ed il production design al trucco e hairstyling, GRANDmothers sfida i nostri pregiudizi e ci incoraggia a rivalutare le nostre aspettative su ciò che è bello, giovanile e valorizzante.
Girato in Russia in quello che è stato uno dei principali ospedali ginecologici del paese, l’ospedale 1911 è rimasto inutilizzato dal 2013. Anche la location si diverte con la nostra percezione, combinando il vecchio con il nuovo. Attraverso una forte estetica post-sovietica, troviamo poster di gruppi pop attaccati alle pareti, così come manifesti di propaganda russa che elogiano la famiglia tradizionale. Il risultato è un quadro apparentemente eclettico, che mira a sfidare ciò che conosciamo e che diamo per scontato, lasciandoci però interrogare su cosa succederebbe se smettessimo di seguire le norme sociali e di comportarci secondo le aspettative della società.
“Avevo trent’anni quando sono diventata madre – ha dichiarato Anna Radchenko -. Questo mi ha fatto pensare a come nell’URSS, sarei stata definita madre anziana sulla tessera sanitaria. È pazzesco. Le donne senza figli sui quaranta/cinquant’anni vengono viste come prive di scopo e vengono incoraggiate a intraprendere uno stile di vita più sedentario. D’altra parte, gli uomini vengono visti come persone che migliorano con l’avanzare dell’età. Questa mentalità è particolarmente comune in Russia, anche se è comunque presente nel resto del mondo. GRANDMothers è un riflesso di tutto questo. Contiene un elemento di critica – ha proseguito -, ma è anche un promemoria positivo di quanti progressi sono stati fatti riguardo al poter prendere le proprie decisioni. Pubblicando e condividendo online progetti come GRANDmothers, voglio fare la differenza cambiando il nostro modo di pensare e facendo in modo che l’invecchiare venga visto come qualcosa di valorizzante sia per le donne che per gli uomini”.